Non avrebbe pagato i maialetti: i gemelli pastori pestano a sangue un macellaio

I gemelli pastori s’improvvisano sequestratori, rapinatori e picchiatori. Perché un macellaio – sostengono – non ha pagato loro alcuni maialetti. Così decidono di consumare la vendetta contro il presunto cliente infedele: lo portano in un casolare isolano, gli rubano soldi e portafogli e lo prendono a calci e pugni. È successo a Samugheo, il 12 luglio scorso: da allora il commerciante è ricoverato in ospedale, dopo aver passato venti giorni in prognosi riservata. I fratelli, invece, sono carcere.

Diverse costole fratturate, il viso devastato dalle botte, le ferite in testa. Così, quasi un mese fa, Massimo e Agostino Zoroddu hanno ridotto un macellaio del Cagliaritano, in una battaglia impari: loro, di 43 anni, l’hanno picchiato in due; lui, di 69, ha provato inutilmente a difendersi da solo contro quelle due furie umane.

Sono stati i carabinieri ad arrestare i gemelli, per sequestro di persona, rapina e lesioni aggravate. Contro il commerciante pare sia stata organizzata una vera e propria trappola: i pastori lo hanno invitato a casa loro, a Samugheo, con la scusa di vendergli un cavalli. Ma, in realtà, da lui volevano i soldi di alcuni maialetti che i fratelli hanno detto di aver venduto al macellaio, senza che questo poi pagasse.

Fatto sta che dopo un breve colloquio, e molte minacce di morte, i Zoroddu hanno caricato il commerciante nel sedile posteriore della loro auto, forse addirittura legato, poi lo hanno portato in un casolare fuori dal paese. Nessuno potevi vederli, nessuno era in grado di sentire le urla del macellaio che, qualche ore dopo, è stato accompagnato barcollante all’ospedale di San Gavino. Lì i medici, viste le ferite, hanno capito che si era trattato di un pestaggio, quindi hanno avvisato i carabinieri.

Il macellaio è ancora in ospedale, ma per venti giorni è rimasto addirittura in prognosi riservata, per via di quei calci e pugni che l’hanno colpito senza pietà. Una vendetta arrangiata in casa, dai fratelli pastori che sono rinchiusi nel carcere di Oristano.

Ad aiutare i carabinieri a capire cosa fosse successo quel 12 luglio è stato un uomo di 56 anni, un amico del macellaio che l’aveva accompagnato nella casa dei Zoroddu, ma non ha potuto far nulla per bloccare la violenza dei gemelli. Al commerciante sono stati portati via anche 400 euro in contanti. Non solo: dopo il pestaggio hanno distrutto il suo cellulare, per poi intimargli di non mettere mai più piede a Samugheo.

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