“Nelle ex miniere del Sulcis piombo e zinco per tre miliardi di euro”

La possibile rinascita del Sulcis potrebbe venire dal Piano, mai decollato, per lo sfruttamento del piombo e dello zinco da parte degli australiani. La proposta arriva dal deputato ex Pdl Mauro Pili, leader del movimento Unidos. “Le discariche minerarie abbandonate – ha annunciato in conferenza stampa – contengono risorse per un valore di tre miliardi e trecento milioni di euro. Un quantitativo che consente di progettare un piano economico di non meno di 15-20 anni rilanciando l’intero territorio”. Ma ora bisogna, suggerisce Pili, pensare a un piano di azione. “Fuori gli australiani – ha detto il parlamentare – occorre il coinvolgimento diretto di università e professionalità locali, lavoratori e tecnici Igea, disoccupati sardi per avviare un progetto imponente sia sul piano ambientale sia per la ricaduta economica con reddito sicuro per il territorio”.

“Da un quantitativo di materiale sterile pari a quasi 90 milioni di tonnellate si calcola di poter estrarre 490 milioni di kg di piombo e un milione e ottocento mila kg di zinco. Cifre rilevanti se quotate sul mercato di Londra alla valutazione di inizio settimana: per il piombo il valore calcolato è di 772 mln di euro, mentre la cifra sale a 2 miliardi e 593 milioni per lo zinco. In totale un business da 3 miliardi e 365 milioni di euro. Cifre che lasciano comprendere la rilevanza del progetto e il segreto tenuto su tutta la vicenda”. Il parlamentare suggerisce poi un master plan di bonifiche ambientali produttive senza precedenti. Ci devono essere tre livelli di interventi: verifica dei piani di campionamento, avvio della progettazione del piano e, entro un anno, realizzazione di impianti per l’estrazione di piombo e di zinco.

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