‘Ndrangheta nel Nord Sardegna, arrestati tre trafficanti di cocaina

Il loro compito era quello di coordinare il traffico di droga tra Sardegna e Spagna, un tassello importante per la ‘ndrangheta con gruppi organizzati anche nell’Isola. All’alba di questa mattina sono scattati gli arresti: ben 21, tre in provincia di Sassari, gli altri a Torino e in Spagna. Le accuse per tutti sono di traffico internazionale di droga e associazione di stampo mafioso. L’operazione “Esilio”, coordinata dai carabinieri del comando provinciale di Torino ha sgominato una ‘locale’ dell’ ndrangheta anomala.

In Sardegna.  In manette Antonio Casu, 50 anni di Ozieri, domiciliato a Berchidda, Natalino Isoni 41 anni residente a Monti e suo fratello Walter Isoni di 45 anni, bloccato vicino a Torino, gli ordini di custodia cautelare sono stati emessi dal gip ed eseguiti dai carabinieri del reparto territoriale di Olbia. In particolare avrebbero smistato le partite di cocaina e hascisc verso altre città italiane.

Nessuna delle 21 persone arrestate risiede in Val Sangone, nella zona di Giaveno (Torino), cuore delle attività illegali della banda, dedita in particolare al traffico di droga, a quello delle armi e alle estorsioni. Il sodalizio criminale operava ‘in trasferta’ in Piemonte almeno dal 2007, quando si era appropriato dell’area, all’epoca sprovvista di una locale autoctona. I militari si sono messi sulle sue tracce grazie alle rivelazioni di Christian Talluto, un presunto affiliato diventato collaboratore di giustizia. A capo dell’organizzazione c’era appunto ‘Il Nonno’, al secolo Giuseppe Mirabella, detto Pippo. Era lui che, secondo l’accusa, manteneva i contatti con le ‘ndrine Bellocco-Pisano di Rosarno, in provincia di Reggio Calabria, e con gli altri affiliati. Tra loro anche i cinque fratelli Magnis di Settimo Torinese, già arrestati e a processo per altri fatti criminosi. Due dei 21 arresti sono stati effettuati dalla squadra mobile del capoluogo piemontese. Una trentina le persone indagate a piede libero nell’ambito dell’inchiesta, che ha portato anche ad unl sequestro di un carico di hascisc (500 chili) che si trovava a Rozzano, in provincia di Milano e di beni immobili per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro. Erano nella disponibilità degli affiliati a Rosarno e a Sommariva del Bosco, in provincia di Cuneo.

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