Morti sotto i colpi della mafia: Olbia ricorda le vittime dal 1893 a oggi

Quaranta minuti per ricordare le vittime della mafia in Italia dal 1893 al 2016. È il tempo necessario per pronunciare tutti i 900 nomi delle vite spezzate, sacrificate sull’altare del potere e dell’avidità. Il lungo elenco dei caduti sotto i colpi della mafia è riecheggiato anche a Olbia, questa mattina, in una piazza Mercato affollata di giovani, studenti e cittadini che, come in altre 4mila piazze italiane, hanno voluto dare il loro segnale di ribellione ad un mondo dominato dall’illegalità e dalla corruzione. Tre i motivi che hanno portato alla scelta di Olbia come sede della manifestazione in Sardegna, come spiega il referente regionale di Libera, Giampiero Farru. Ecco l’intervista.

A Olbia si sono radunati 5mila giovani arrivati da tutta l’Isola. Sul palco tre familiari delle vittime delle mafie (nella foto): Pino Tilocca, sindaco di Burgos, il cui padre rimase vittima di un attentato; al centro Claudia Loi, sorella di Emanuela Loi, l’agente di polizia della scorta del giudice Paolo Borsellino; a destra Cesare Castelbuono, il cui padre era un vigile urbano del pool investigativo antimafia e fu ucciso nel Palermitano il 26 settembre del 1978.

LEGGI: Vittime di mafie, è la Giornata della memoria. A Olbia 5mila giovani

Alla manifestazione, che ha avuto come tema ‘Luoghi di speranza, testimoni di bellezza’, hanno preso parte anche i vescovi di Tempio e Ozieri, Sebastiano Sanguinetti e Corrado Melis, numerosi amministratori del territorio, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni, della magistratura e della società civile e, con loro, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi di cui vi proponiamo ugualmente l’intervista su Olbia e la mafia.

Costanza Bonacossa

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