Monserrato: buste con proiettili a sindaco, assessore e comandante vigili

Nuova intimidazione in Sardegna agli amministratori locali. Nel mirino, questa volta, il sindaco di Monserrato, nell’hinterland cagliaritano, Tomaso Locci, un assessore – che ha chiesto di non divulgare il suo nome – e il comandante della Polizia municipale, Massimiliano Zurru. A tutti e tre sono state indirizzate altrettante buste contenenti proiettili intercettate al centro di smistamento delle Poste di Elmas. La notizia risale a qualche giorno fa, ma è stata diffusa oggi in occasione della seduta del Consiglio comunale, subito rinviata dopo le dichiarazioni del sindaco.

Le tre buste sono state individuate precisamente il 17 aprile scorso: in ciascuna è stata trovata una cartuccia da fucile. Sul caso adesso indaga la Digos della Questura di Cagliari che ha deciso di mantenere la massima riservatezza. Il fatto riporta indietro anche al 21 agosto del 2017, quando un episodio analogo riguardò il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e altri politici. In quel caso i nomi, poco leggibili e difficilmente individuabili, erano stati scritti direttamente sulle cartucce.

Di certo, attentati e intimidazioni contro pubblici amministratori continuano a ripetersi con frequenza preoccupante in Sardegna: l’ultimo episodio eclatante la notte del 15 aprile scorso, quando una bomba ha distrutto la casa di campagna dei vicesindaco di Esporlatu, nel Sassarese, Giovanni Canu. Locci ha detto: “Si tratta di un atto avvenuto tra la presentazione delle mie dimissioni e il loro ritiro. Deciderà la mia famiglia se dovrò proseguire”. E a proposito della decisione di non lasciare il Comune, come aveva annunciato a marzo, il primo cittadino ha precisato: “Ci ho ripensato per non darla vinta a coloro che intendono creare un clima di tensione finalizzato al ribaltamento del volere che i cittadini hanno espresso nel giugno del 2016, dando fiducia al sottoscritto, alla squadra di maggioranza e al programma che portiamo quotidianamente avanti. Ritengo però che la decisione di ritirare le dimissioni sia stata presa da parte mia in modo egoistico. Rimetto la decisione di un mio proseguo nel giusto ambito: deciderà la mia famiglia”.

Va detto che contro il sindaco Locci si sono schierati anche diversi esponenti della stessa maggioranza. Sono almeno cinque i consiglieri che nella scorse settimane avevano preso le distanze dal sindaco. C’è poi il fatto che prima delle buste con i proiettili, sui muri di Monserrato sono comparse scritte contro alcuni esponenti dell’opposizione.

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