Miniera Olmedo, la rabbia dei minatori: dopo gallerie occupano gli uffici

Sale la tensione nella miniera di bauxite di Olmedo. Dopo l’occupazione del sotterraneo a 180 metri di profondità lo scorso 4 settembre, da oggi i minatori presidiano anche gli uffici. Il loro è un “annuncio di sfratto” alla Elmin, società che ha rinunciato alla concessione mineraria. Chiedono che “la Regione riprenda possesso” dell’impianto.

Abbiamo preso la miniera, ci appartiene”, dicono i lavoratori. Ieri sera l’assessora regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, incontrando loro ed i sindacati negli uffici sassaresi della Regione, si è rammaricata per l’occupazione ed ha ribadito la correttezza delle azioni della Regione per individuare il nuovo concessionario. “Il 18 settembre si conosceranno le offerte – ha spiegato – poi la commissione valuterà il progetto e le capacità tecnico-economiche di chi lo propone”. Intanto, “in attesa del riaffido valuteremo ogni intervento possibile per trovare un’occupazione temporanea a chi ha perso gli ammortizzatori sociali o li sta per perdere”, ha assicurato Piras. L’assessora si è anche augurata che l’occupazione cessi presto.

“La Regione faccia sì che l’Elmin realizzi presto le prescrizioni impostele e lasci il sito ai nuovi gestori”, hanno risposto i segretari provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl Chimici, Gianfranco Murtinu, Luca Velluto, e Simone Testoni.

Quanto alla Futura srl, che avrebbe risposto al bando regionale, “si valuti celermente la sua proposta e se ne discuta coi sindacati”. Bene le aperture della Regione, è la sintesi degli operai, “ma l’impegno è insufficiente” e perciò “l’occupazione della miniera proseguirà, anche per controllare che l’Elmin rispetti le prescrizioni ed eviti lungaggini”.

Miniera di Olmedo, Cisl: “La politica non abbandoni i minatori”

Oggi il colpo di scena: “Abbiamo ascoltato l’assessora con rammarico, rabbia e frustrazione, eravamo lì per discutere di sopravvivenza”, dicono per spiegare “l’esproprio sindacale” attraverso cui “il territorio rivendica il diritto al lavoro”. I minatori parlano di “promesse disattese, non accusiamo la giunta dell’inefficienza gestionale di S&B, ma chiediamo come si sia arrivati a questo punto”.

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