Minacce e fucilate contro abitazione, intimidazione a consigliere comunale

Nuova intimidazione ai danni di un amministratore locale. Nel mirino è finito nuovamente il consigliere di minoranza del Comune di Tuili, Serafino Madau che già a novembre dello scorso anno era stato destinatario di un messaggio di minacce lasciato lungo la strada vicino al cimitero di Tuili. Questa volta l’intimidazione è molto più pesante: qualcuno ha lasciato delle scritte di minacce sullo stabile dell’ex galoppatoio di Tuili in via Campidano e nel periodo di Natale ha esploso alcuni colpi di fucile contro l’abitazione del consigliere comunale in via Pascasi, ma Madau lo ha scoperto solo oggi.

Nelle scritte di minacce, infatti, si fa riferimento proprio ai colpi d’arma da fuco. “Serafino Madau ti sono piaciuti i pallettoni che ti ha portato Babbo Natale alla finestra. Perché non lo dici in giro”, recita una delle frasi vergata con lo spray rosso.

Nella parete accanto dell’ex galoppatoio il secondo e più pesante messaggio: “La prossima volta ti bruciamo la casa, fatti i c… tuoi” e accanto il disegno di una bara. Controllando la sua abitazione il consigliere comunale ha scoperto che vicino alla finestra che affaccia sulla campagna c’erano i segni delle fucilate, quattro fori sulla parete riconducibili a un fucile calibro 12. Madau non si era accorto delle fucilate perché nel periodo di Natale non era in casa, cosa che probabilmente sapevano anche i malviventi che hanno portato a termine l’intimidazione.

I carabinieri di Barumini e della Compagnia di Sanluri hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. A novembre lungo la strada davanti al cimitero di Tuili era comparsa la scritta “Serafino Madau ha la lingua lunga”.

“Non capisco più nulla di questa vicenda, la nostra era una comunità tranquilla, io ho sempre portato avanti le segnalazioni dei cittadini, non capisco le ragioni di questo gesto”. Così il consigliere comunale di Tuili, Serafino Madau, vittima dell’ennesima intimidazione. “Mi hanno chiamato stamattina per chiedermi di andare all’ex mattatoio dove c’erano le scritte minacciose – racconta Madau – proprio leggendo la scritta ho scoperto delle fucilate alla mia abitazione. Hanno sparato contro la finestra della camera da letto, ma io non ero in casa”.

Il consigliere non riesce ancora a spiegarsi le ragioni del gesto, ma lo collega comunque alla sua attività istituzionale. “Con il gruppo di minoranza abbiamo affrontato diversi mesi fa una discussione in Consiglio relativa all’approvazione del Dup, il documento unico di programmazione – sottolinea Madau – e abbiamo chiesto chiarimenti su due immobili, visto che per uno si segnalava che non era gestito, ma a noi risultava il contrario. Adesso quell’immobile è stato acquistato. Per il resto come gruppo di minoranza ci siamo occupati di tante cose, rispondendo alle richieste e rimostranze”.

“Un atto vile, che risponde a logiche totalmente estranee ai valori di civiltà a cui tutti i sardi onesti si ispirano. Siamo davanti a una serie di intimidazioni intollerabili da rigettare e condannare con grande fermezza”, commenta il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Nell’esprimere solidarietà a Serafino Madau sottolinea che “la Regione continua a fare la sua parte con azioni e progetti come Iscol@ e la rete di videosorveglianza. Si nota tuttavia il preoccupante e grave arretramento dello Stato che deve dare urgenti risposte ai nostri sindaci”. Il presidente della Regione chiama ancora in causa il Viminale: “Al ministro degli Interni Matteo Salvini ribadiamo la richiesta di dare attuazione all’accordo per la promozione della sicurezza integrata che abbiamo stretto con il ministro Minniti e nel quale si sono incardinati i singoli Patti territoriali. Consideriamo ancora valida quell’intesa e ci aspettiamo che venga rispettata”.

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