Meno tasse a chi produce meno secco. Dubbi e polemiche sui rifiuti a Cagliari

Da gennaio a Cagliari parte la rivoluzione del ‘secco’: i cittadini che produrranno meno spazzatura ‘indifferenziata’, quella che dunque non è possibile buttare nei bidoni di plastica, carta, vetro e organico, pagheranno una tassa sui rifiuti più bassa. È la novità inserita dal Comune nella raccolta porta a porta. L’0biettivo è diminuire la quantità di rifiuti non riciclabili, quella spazzatura che viene bruciata, a prezzi elevati per le casse comunali, nell’inceneritore del Tecnocasic.

In breve la soluzione pensata dall’amministrazione comunale è quella di premiare chi produce meno secco: saranno conteggiati gli svuotamenti del contenitore grigio con il sistema del vuoto per pieno. Per arrivare al risparmio occorrerà esporre il contenitore fino a un massimo di 26 volte all’anno, circa due volte al mese. Chi vorrà potrà scegliere di esporre il mastello ogni settimana ma in questo casa la tariffa resterà invariata, pertanto senza alcun risparmio.

L’altra novità è che dal primo gennaio anche chi abita in condomìni dovrà utilizzare il mastello grigio individuale. Questo vale anche per quei palazzi che finora si sono dotati di bidoni comuni. In questo modo, grazie al microchip inserito nei mastelli, un sistema di rilevazione automatico determinerà quante volte all’anno il mastello verrà esposto in strada dai singoli utenti.

La svolta non manca di suscitare dubbi e polemiche. Soprattutto per quanto riguarda i palazzi con tanti appartamenti e i quartieri, ad esempio San Benedetto oppure Sant’Elia, formati da numerosi condomìni. Uno dei rischi sottolineati dal centrosinistra in Consiglio comunale è quello di vedere, nei giorni in cui è prevista la raccolta dei rifiuti indifferenziati, i marciapiedi occupati da un’onda di bidoni grigi. Oppure, peggio, che qualcuno preferisca evitare di fare una raccolta regolare.

Secondo Francesca Ghirra (Progressisti) “questo sistema non lascia ben sperare: la scelta, infatti, riguarda solo la porzione del secco, che quando si differenzia correttamente è davvero poca. Pagheremo in ogni caso per un minimo di 26 esposizioni all’anno e chi si è organizzato con ditte esterne per la movimentazione dei bidoni condominiali dovrà adeguarsi alla nuova gestione. Non oso immaginare cosa diventerà un quartiere come San Benedetto nei giorni di esposizione del secco, con centinaia di bidoni a occupare i marciapiedi. Il rischio, poi, è che per liberarsi del secco e pagare meno, tanti oggi virtuosi inizino a buttare il secco nell’umido o in altre frazioni”.  Ghirra poi attacca: “Sull’appalto dei rifiuti in campagna elettorale abbiamo sentito di tutto: che era uno scandalo, mal pensato, inattuabile e ingiusto. Che avrebbero rivisto le clausole del contratto e persino rimesso i cassonetti. Di quanto promesso non si è visto niente, ma nella letterina si evidenziano i vantaggi del nuovo sistema”.

Per l’assessore all’Igiene del Suolo, Alessandro Guarracino si tratta di polemiche sterili e inutili: “Il servizio tenderà a far pagare meno ai cittadini e non ci sarà alcuna invasione di mastelli per le strade di Cagliari. Ovviamente, nelle prime settimane, saremo più tolleranti perché i cambiamenti hanno bisogno di tempo”. 

Andrea Deidda

 

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