Utilizzando fatture false emesse da un’azienda compiacente per l’acquisto di macchinari per la lavorazione dell’alluminio, sono riusciti a intascare 1,2 milioni di euro di contributi senza averne alcun diritto. La Guardia di finanza ha scoperto nel Sulcis una maxi truffa ai danni della Comunità Europea. Due imprenditori lombardi sono stati denunciati per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode fiscale. Si tratta del titolare dell’azienda, con sede legale a Cagliari e operativa a Portoscuso, di 65 anni, e l’amministratore della società lombarda che ha emesso le fatture per operazioni inesistenti.
Le indagini sono state condotte dalle Fiamme gialle di Iglesias e si sono concentrate su un’azienda che opera nel settore dell’alluminio. Gli specialisti hanno ricostruito una serie di operazioni contabili e finanziarie che hanno permesso di accertare tutti i passaggi della truffa. In particolare erano state emesse, da una società complice, nei confronti dell’azienda di Portoscuso fatture relative al contratto di fornitura di macchinari per la lavorazione dell’alluminio. Di fatto, però, si è trattato di operazioni inesistenti. Gli impegni di pagamento servivano a raggiungere, secondo gli inquirenti, l’importo complessivo dell’erogazione di contributi richiesta. L’azienda aveva chiesto due milioni di cui 1,2 milioni già intascati.