Pili rinviato a giudizio per le visite in carcere a Cellino: “A processo per niente”

Ancora una volta Mauro Pili si presenta  “A schiena dritta e testa alta”, ma questa volta gli slogan elettorali non c’entrano. A una settimana dalle elezioni che lo hanno visto sconfitto nella formazione del nuovo consiglio regionale sardo, Pili si fa sentire con un nuovo post su facebook: nel pomeriggio ha pubblicato una fotografia che lo ritrae dietro le sbarre, ricordando che il 15 aprile prossimo dovrà comparire davanti al Gup con l’accusa di falso sulla vicenda delle visite in carcere a Massimo Cellino.

Un anno fa Mauro Pili, insieme all’ex calciatore Gigi Riva e all’editore Sergio Zuncheddu, era finito nel registro degli indagati per aver violato le regole sull’ingresso dei visitatori nel carcere di Buoncammino mentre il presidente del Cagliari Calcio era detenuto. La posizione di Riva e Zuncheddu era stata poi chiarita mentre per l’ex governatore sardo era stato chiesto il rinvio a giudizio: “Sono orgoglioso di aver compiuto quelle visite umanitarie – così sosteneva poche settimane fa Pili –  mi sento colpito nella mia libertà di espressione per aver dichiarato a viso aperto le mie opinioni in merito alla vicenda dello stadio di Is Arenas. Pensare che un parlamentare non possa adempiere al proprio mandato nella piena libertà mi amareggia ma mi induce a ribadire con forza che non mi fermerò”.

Oggi  dunque Pili ricorda sulla sua pagina facebook che tra due mesi dovrà presentarsi davanti ai giudici ma avverte: “Questa volta gettano la chiave. Prima, però, dirò tutto quello che devo dire. A processo per il niente, per aver contrastato l’arrivo dei mafiosi e aver difeso, a schiena dritta e testa alta, il diritto di una squadra ad avere uno stadio”.

Francesca Mulas

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