Mancano i medici, chiude il reparto di Chirurgia a Nuoro

L’attività di Chirurgia del San Francesco di Nuoro è sospesa da ieri e fino a data da destinarsi, dopo l’assenza per congedo parentale di tre chirurghi: da otto specialisti ora ne restano solo 5, incluso il primario, una carenza di personale che paralizza la funzionalità del reparto. “A seguito della comunicazione del direttore dell’Uo di Chirurgia che segnala un numero insufficiente di medici per poter garantire livelli assistenziali di base – scrive in una nota la direttrice dell’ospedale nuorese, Grazia Cattina – si comunica che al San Francesco è sospesa temporaneamente l’attività di ricovero dell’emergenza urgenza e in elezione dei pazienti con problematiche chirurgiche. Si chiede pertanto l’invio dei pazienti in altri presidi ospedalieri”.

Immediata la richiesta verso la commissaria straordinaria della Assl di Nuoro, Gesuina Cherchi, e verso l’Ats di attivare la mobilità d’urgenza con il reclutamento di medici da altre regioni. Una situazione drammatica per l’ospedale considerato il terzo polo sanitario in Sardegna: serve 153mila cittadini della provincia di Nuoro ma avendo al proprio interno professionalità ultra specialistiche attira pazienti anche dall’Ogliastra, Goceano, Gallura e Oristanese. I pochi medici in servizio sono costretti a turni massacranti e a reperibilità continue. E più di uno preferisce andarsene. Chirurgia non è l’unico reparto al collasso del San Francesco. La direttrice Cattina lo mette nero su bianco nella sua ultima comunicazione: “È altresì sospesa l’attività di ricovero nel reparto di Ortopedia e non è attivo il servizio di Angiografia durante l’orario pomeridiano notturno. Non è garantita inoltre l’attività dell’Endoscopia digestiva in orario notturno e diurno pre-festivo e festivo”.

Non mancano le prese di posizione. “Se il presidente Solinas e l’assessore Nieddu vogliono smantellare l’ospedale San Francesco di Nuoro e del San Camillo di Sorgono, che lo dicano in maniera esplicita. Noi ci batteremo per salvarli – attacca il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu -. Da troppo tempo i due nosocomi si trovano in un grave stato di emergenza, fino alla sospensione delle attività, situazione che limita il diritto alla salute provocando conseguenze spesso fatali”. Dal suo account Facebook interviene anche la deputata del Centro Democratico, Mara Lapia. “Sono stata presa per catastrofista perché già tre anni fa lanciavo l’allarme del rischio chiusura ma ciò che temevo si sta avverando – scrive -. Dove andranno ora i cittadini del territorio? Ci sarà il tempo di salvare vite umane? La verità è che le pretese insostenibili di disponibilità nei confronti dei medici li ha fatti scappare. Io questo non posso accettarlo, vi starò col fiato sul collo, sarò la vostra spina nel fianco”, promette la parlamentare rivolta a Solinas e Nieddu.

Parla di “sconfitta della sanità nuorese” invece Liberu in una nota. “Un altro tassello che cade a pezzi e a noi cittadini non resta che sperare di non aver mai bisogno di quei reparti negli orari notturni, e in quelli diurni e notturni dei prefestivi, come se le problematiche di salute avessero un’anima e potessero uniformarsi ai problemi. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ai continui appelli da parte dei medici, perché in numero troppo ridotto per coprire tutti i turni. Di fronte al fuggi fuggi di medici, mancati rinnovi, trasferimenti o tutto ciò che può concorrere alla causa di tale situazione drammatica, ci sembra che i nostri politici abbiano perso di vista la questione sanitaria che dovrebbe occupare il primo posto nella loro agenda politica: ovvero l’assistenza sanitaria pubblica che ribadiamo è un diritto di tutti e garantisce i principi di uguaglianza e territorialità”.

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