Arrivano i siciliani, spunta la “mafia sarda”

Una busta con due bossoli e un messaggio inequivocabile: “Siciliani tornate a lavorare a casa vostra, altrimenti i prossimi proiettili non saranno solamente spediti”. Il tenore della missiva, non c’è dubbio, è in puro stile mafioso, ma la lettera è partita dalla Sardegna ed è arrivata in Sicilia. Forse, ragionando per luoghi comuni, la rotta inversa a quel che ci si potrebbe aspettare per questo tipo di “comunicazioni”. E proprio per questo particolarmente interessante: i luoghi comuni sono fatti per essere smentiti.

I FATTI – Lo scorso 14 gennaio il raggruppamento temporaneo di professionisti formato dallo Studio associato geometri Termine Vincenzo e Verderame Calogero e dal geometra Giuseppe Muscarnera, tutti con sede a Sciacca, in provincia di Agrigento, scrive alla Conservatoria delle Coste e comunica il “fattaccio”. Nelle ore precedenti i professionisti sono stati destinatari di un plico  “contenente una missiva intimidatoria e due bossoli di arma da fuoco che, a giudicare dai riferimenti contenuti, non sembra lasciare alcun dubbio circa il collegamento all’appalto in oggetto”.

La minaccia riguarda un bando della Conservatoria delle coste (leggi) per servizi catastali, relativi ad alcuni immobili di proprietà regionale, all’Asinara. Base d’asta poco più di 55mila euro, ribasso vincente dei geometri di Sciacca del 37,75 per cento, aggiudicato (guarda) dunque a poco meno di 35mila euro. Forse troppo pochi per scomodare la mafia, quella vera, ma evidentemente abbastanza per indispettire qualcuno, in Sardegna, e suggerirgli di copiarne i metodi: parte così dall’Isola (lo confermerebbe, tra l’altro, anche il timbro postale, Cagliari) un messaggio scritto a mano che dice “Siciliani tornate a lavorare a casa vostra, altrimenti i prossimi proiettili non saranno solamente spediti”.

Sull’episodio indagano ora i Carabinieri: i militari lo scorso venerdì mattina si sono presentati negli uffici cagliaritani della Conservatoria delle Coste per acquisire tutta la documentazione relativa alla procedura.

LE REAZIONI – I destinatari della minaccia hanno poca voglia di commentare. “Non mi sento di dire nulla, ci sono delle indagini in corso”, dice Giuseppe Muscamera, uno dei professionisti minacciati. “Siamo rimasti sorpresi, in genere queste cose si verificano in presenza di appalti di ben altro importo, forse l’episodio va inquadrato in un contesto di difficoltà economica e disperazione che sta vivendo il territorio”.

Alessio Satta, direttore della Conservatoria delle Coste, è sorpreso e si augura che gli aggiudicatari non rinuncino. “Li ho sentiti, erano molto scossi. Non abbiamo a oggi notizie che possano ritirarsi, e non me lo auguro. Sarebbe un segnale pessimo. Mi auguro, invece, che da questa vicenda, venga fuori un segnale positivo”.

Ma un po’ di inquietudine resta, insieme allo stupore per una minaccia di questo tenore, giunta dalla “tranquilla” Sardegna: “Sono logiche che riguardano tutti i territori, evidentemente”, conviene Muscamera. Che rassicura: “Andremo avanti. Abbiamo già prodotto tutti i documenti e siamo pronti a partire”.

Cristiano Bandini

 

 

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