L’urlo degli atenei sardi: “Basta tagli”. In 4mila in marcia a Cagliari

Un’invasione di professori e studenti universitari a Cagliari per dire no ai tagli del governo agli atenei e chiedere rispetto per il diritto allo studio: in quattromila sono partiti dal Rettorato e sono arrivati in Municipio, passando per via Santa Margherita e il Largo Carlo Felice. Una protesta pacifica “per una nuova primavera dell’Università”. In testa il rettore Maria Del Zompo e il sindaco Massimo Zedda. “Siamo quelli che hanno pagato di più – ha detto la prof. Del Zompo durante la marcia di protesta organizzata in concomitanza con analoghe manifestazioni in tutta Italia – e nessuno mi può smentire. Vogliamo giustizia per le borse di studio, vogliamo giustizia sui finanziamenti che garantiscono il futuro dell’ateneo”.

In testa i docenti, in mezzo al corteo gli studenti: “Giù le mani dell’Università”, hanno scandito più volte durante la marcia. Il corteo ha terminato la sua marcia nell’ingresso del Municipio in via Roma. “Non è una battaglia dell’ateneo – ha detto il sindaco – ma di tutta la città: noi staremo sempre al vostro fianco”. Ribaditi nei volantini distribuiti durante la passeggiata le motivazioni della protesta. Con numeri pesanti: la riduzione nazionale delle borse di studio fa sì che in Italia solo il 7% riceva una borsa: a Cagliari nel 2015 ben 450 studenti hanno rinunciato agli studi. Una giornata di mobilitazione che continua nel pomeriggio con un’assemblea nell’aula magna del Rettorato. Tema dell’incontro: “Per una nuova primavera dell’Università pubblica: in difesa del diritto di tutti all’alta formazione e del ruolo strategico dell’assemblea”. Un appello è già stato rivolto a Roma: “La nostra richiesta di giustizia per l’isola- spiega l’ateneo- e la città di Cagliari sta trovando accoglienza presso il governo: abbiamo bisogno del sostegno di tutti perché questa richiesta nell’interesse di tutti possa trasformarsi in atti concreti”.

L’Università di Cagliari quest’anno ha fatto il pieno di immatricolazioni, raggiungendo quota 3.973 iscritti. L’ateneo del capoluogo (fonte Sole 24 ore) incrementa i propri studenti del primo anno rispetto allo scorso anno con un + 8,6% e supera del 2,6% le immatricolazioni del 2011-2012. I dati relativi a Sassari, invece, (fonte Anagrafe nazionale studenti, dato ancora provvisorio) indicano un aumento più contenuto pari allo 1,2% rispetto al 2014-15. Gli studenti iscritti al primo anno sono 3.324..

(foto dal profilo FB del consigliere regionale Francesco Agus)

A Sassari. Anche l’Università degli Studi di Sassari ha aderito alla “Primavera dell’Università”, giornata di riflessione sul sistema universitario italiano indetta in tutti gli atenei italiani dalla Conferenza dei Rettori delle Università italiane. A partire dalle 10.30, l’aula Magna dell’Ateneo interventi e dibattiti finalizzati a riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione, nella consapevolezza che “La conoscenza libera il futuro del Paese”: questo lo slogan scelto per la manifestazione che ha come hashtag ufficiale #primaverauniversità.

Dopo il raduno dei partecipanti, il saluto del Magnifico Rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli sullo spirito della giornata. A seguire, sarà trasmesso il video realizzato dalla CRUI per spiegare lo stato dell’arte dell’Università italiana, le urgenze di cambiamento e le sfide da affrontare.

Infine è stata presentata la RoadMap 2014-2018 nel decennale della Dichiarazione di Messina sull’accesso aperto alla ricerca. Con la Road Map, università ed enti di ricerca confermano l’adesione alla Berlin Declaration e l’impegno per favorire l’internazionalizzazione della ricerca nell’ottica di garantire ampia visibilità alla produzione scientifica italiana.

Al termine della giornata, l’assessore alla Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha diffuso una nota stampa. “Regione, Università e società civile si legge – combattono unite la stessa battaglia per il diritto all’alta formazione. Il corteo di oggi, che ha visto sfilare con convinzione anche persone che non hanno intrapreso questo percorso di studi nella loro vita, dimostra che si tratta di una battaglia comune, che riguarda tutti, poiché solo l’istruzione e l’eccellenza possono portare miglioramento e sviluppo per la nostra isola”.

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