Lotta all’inquinamento in mare, nasse speciali contro la pesca ‘fantasma’

Nuove nasse eco compatibili in grado di arginare l’inquinamento del mare e per una pesca sostenibile. Si stanno già utilizzando alla cooperativa Pescatori di Tortolì sotto la supervisione dell’agenzia regionale Agris.

Ogni anno infatti vengono disperse in mare decine di migliaia di attrezzature per la pesca costiera e le cause sono molteplici: mareggiate, dispetti, ma anche semplici imprevisti come il passaggio di un peschereccio a strascico che inavvertitamente aggancia le nasse.

Il danno ambientale va oltre l’inquinamento causato da questi oggetti come evidenziato dalle ricerche svolte da enti ufficiali in tutto il mondo, e confermato anche da Agris. Gli strumenti da pesca abbandonati sui fondali marini diventano delle trappole mortali che, dopo una lenta, lunga e terribile agonia, tolgono la vita ai pesci che rimangono intrappolati.

Simone Serra, ricercatore di Agris, con i suoi colleghi collabora da 12 anni con la Cooperativa Pescatori Tortolì trovando soluzioni che rendano più etica la pesca e salvaguardino l’ecosistema delle coste sarde. “Abbiamo voluto affrontare un problema specifico, quello delle nasse abbandonate – spiega Serra – Si pensa comunemente che quelle non innescate (senza l’esca) non siano in grado di pescare nulla, e che quando sono disperse in mare non recano alcun danno. Purtroppo la nostra ricerca ha confermato che queste cosiddette nasse disinnescate sono in grado di catturare diversi grammi di specie ittiche ogni giorno. Questi grammi, moltiplicati per tutte le decine di migliaia di nasse che ogni anno vengono abbandonate in mare, rendono evidente il disastro ambientale che si sta consumando a nostra insaputa”.

La Coop di Tortolì ha deciso di concretizzare i risultati di quella che poteva restare un’ennesima ricerca teorica sperimentale. Le nasse speciali permettono l’inattivazione (apertura) una volta disperse in mare. Grazie alla collaborazione del socio Paolo Cristo, e alla supervisione di Agris, vengono ora utilizzate in mare delle nasse che permettono una pesca realmente eco compatibile, dotate di un sistema che utilizza il meccanismo della coppia galvanica per rendere innocue le trappole. Si tratta di munire lo strumento da pesca di un dispositivo che permetta la liberazione di ciò che ha catturato dopo 50-70 giorni. Domani, quelle che oggi sono delle trappole mortali, potranno così diventare una comoda e confortevole casa per tutti gli abitanti del mare.

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