Lo spaccio di droga è affare di famiglia: sette in trappola

In trappola la banda che gestiva lo spaccio di eroina e cocaina nel centro storico di Sassari. Una conduzione a gestione familiare che questa mattina ha portato a un obbligo di dimora e all’arresto di sei persone tutte sassaresi, quattro appartenenti alla stessa famiglia e due percettori di reddito di cittadinanza.

La banda è stata sgominata dai carabinieri della Compagnia di Sassari, guidata dal maggiore Giuseppe Sepe, che all’alba hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura. In carcere sono finiti Angelo Carta, 61 anni, il figlio Cristian Carta, di 39, Andrea Nurra, di 42, e Gianluca Caggiari, di 47. Sono stati invece disposti gli arresti domiciliari per Albertina Sechi, 62 anni, moglie di Angelo Carta, e Stefania Ruggiu, di 36, moglie di Cristian Carta. Infine obbligo di dimora per il 35enne Giuseppe Salaris.

L’operazione, denominata “Casa di carta” si è sviluppata tra aprile e giugno di quest’anno: con l’aiuto delle telecamere i militari hanno potuto documentare circa 400 cessioni di droga che veniva tagliata e confezionata in casa dalle mogli dei Carta, nelle loro abitazioni nel quartiere San Donato.

A dirigere l’attività di spaccio per i vicoli del centro storico era Angelo Carta che si serviva degli altri componenti della banda per vendere le dosi e per trasportare l’eroina e la cocaina, chiamate nel loro gergo “la nera” e “la bianca”. Il gruppo intascava fino a 15mila euro al mese vendendo la droga a professionisti, impiegati comunali, giovani e pensionati.

Le indagini, come spiegato in conferenza stampa dal colonnello Dioniso De Masi, comandante provinciale dei carabinieri, sono ancora in corso per stabilire eventuali legami con altre organizzazioni criminali. “Questa operazione vuole anche essere un segnale per i cittadini onesti che abitano nel centro storico di Sassari – ha detto il colonnello – i carabinieri ci sono, sono presenti sul territorio e nel cuore della città”.

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