L’ex Colonia marina Dux di Cagliari, poi diventata Ospedale marino e da decenni in stato di abbandono totale (con tanto di canone di guardiani pagato dalla Regione milione di euro) ha ufficialmente un concessionario che la trasformerà in un hotel 5 stelle lusso sulla spiaggia. È dei giorni scorsi infatti la firma dell’assessore regionale degli Enti locali della determinazione che aggiudica definitivamente l’immobile. A spuntarla nella gara indetta lo scorso gennaio “al fine di far cessare lo stato di disuso, abbandono e pericolo”, è stata la società Colonia Hotel, posseduta per il 70 per cento delle quote da Immobiliare Europea di Sergio Zuncheddu e per il restante 30 per cento dalla stessa figlia dell’imprenditore, Diana.
La società cagliaritana l’ha spuntata grazie al rialzo del 1.200 per cento offerto sul canone demaniale chiesto dalla Regione. Un aumento che ha lasciato indietro le altre candidate, come la Hotel Regina Margherita srl, proprietaria dell’omonimo albergo in centro a Cagliari, che si è fermata a un aumento del 1.199 per cento: un centesimo che ha fatto la differenza. Le altre tre società partecipanti erano la Cosir, azienda che si occupa di rifiuti e raccolta differenziata e che è nella gestione dell’hotel situato nel faro di Capo Spartivento a Domus De Maria, che ha offerto un rialzo del 977 per cento. Nulla da fare nemmeno per la Sha (Società hotelier des Alpes) e la Proma srl.
Il canone ventennale che la Regione aveva posto a base della gara è pari a 418.797,60 euro e corrisponde a un’offerta pari a 272.218,44 euro annui complessivi, di cui 20.393,88 euro per canone base (soggetto ad aggiornamento Istat) e 251.278,56 euro per sovracanone da rialzo di gara. La Colonia Hotel, aggiudicataria, dovrà ancora attendere 60 giorni per essere certa dell’aggiudicazione, periodo in cui le altre società scartate potranno eventualmente presentare ricorso all’atto della Giunta.
Sembra quasi chiusa, dunque, la partita per la riqualificazione e gestione del rudere sulla spiaggia del Poetto, che dal 2018 tra varianti urbanistiche e cambi di destinazione d’uso non aveva ancora avuto un risultato chiaro. (mar.pi.)
