Latte, trattativa col ministro a oltranza. Proposto prezzo minimo per il Romano

Sono trenta i centesimi che continuano a dividere pastori e industriali dall’accordo sul prezzo del latte ovino. È quanto si apprende sulla trattativa in corso in prefettura a Cagliari, dove si sta discutendo con il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, e con il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, della vertenza aperta dagli allevatori isolani.

Settanta centesimi al litro per due mesi è la proposta messa sul piatto dagli industriali, mentre i pastori ripongono quota 1 euro. Attualmente la riunione plenaria è stata sospesa per consentire a Centinaio e Pigliaru di incontrare le parti separatamente dopo un primo confronto. Prima è stata la volta degli industriali e delle cooperazione, ora degli allevatori e associazioni.

E ci sarebbe già un impegno di massima a vendere il Pecorino romano a non meno di 6 euro al chilo. Ma il prezzo del formaggio potrebbe salire portando in alto anche il prezzo del latte sino a un euro. Ossia quanto chiedono i pastori.

Mentre gli industriali per ora puntano ad un meccanismo flessibile che, attraverso il ritiro dal mercato di buona parte del Pecorino romano, possa subito partire da 70 centesimi per arrivare a un prezzo superiore, più vicino alle richieste dei pastori, a circa un euro, entro circa due mesi. Le prime indiscrezioni che arrivano dal tavolo in prefettura però non piacciono al piccolo gruppo di pastori che è stato fatto arrivati nella piazza antistante la prefettura, dopo una mattina nella quale l’intero quartiere si è presentato blindato dalle forze dell’ordine.

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