L’assessore promette tablet gratis per 30mila studenti sardi. Ma intanto i professori hanno già scelto i libri (di carta) per il prossimo anno

Il rientro a scuola non sarà così terribile per trentamila studenti isolani: a partire dal prossimo autunno  le ragazze e ragazzi delle prime e seconde superiori riceveranno gratuitamente un tablet in comodato d’uso grazie al progetto “Scuola digitale in Sardegna”Contenuti digitali, tecniche di apprendimento all’avanguardia, soluzioni di e-learning interattive e multidisciplinari sostituiranno gradualmente i tradizionali libri cartacei che oggi appesantiscono gli zaini e appartengono alla scuola del passato.

E’ la promessa per il nuovo anno scolastico di Sergio Milia, assessore alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, annunciata con una nota stampa del 27 luglio scorso: i ragazzi riceveranno i tablet subito dopo l’avvio delle lezioni grazie a “Scuola Digitale”, progetto che ha già visto una prima fase nei mesi scorsi con l’installazione delle Lavagne Interattive Multimediali in tutti gli istituti isolani.

“Una rivoluzione per la scuola sarda, ha sottolineato l’assessore Milia, che finalmente potrà avere un nuovo e rivoluzionario strumento didattico che consentirà soprattutto di combattere la piaga della dispersione scolastica”. Quanto costerà l’operazione tablet per le casse regionali? Calcolando un costo medio di 350 euro per ciascun dispositivo arriviamo a una cifra di ben dieci milioni e mezzo di euro: saranno investiti su fondi europei FESR e FSE, già impegnati per il POR 2007-2013 per lo sviluppo del progetto “Scuola digitale”, un totale di 125 milioni per la digitalizzazione del sistema scolastico sardo. Con questo progetto “Investiamo sui nostri giovani, ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci, e presentiamo uno strumento innovativo nelle classi della Sardegna, proponendo la nostra isola come modello di avanguardia a livello nazionale”. 

Dunque la consegna dei tablet porterebbe i giovani studenti sardi all’avanguardia rispetto al resto dell’Italia, e sarebbe un ottimo strumento per combattere la piaga della dispersione scolastica. Qualcosa però non quadra nella promessa di assessore e presidente: manca poco più di un mese all’avvio del nuovo anno scolastico, e non c’è traccia di alcun atto amministrativo sulla procedura per l’acquisto dei tablet e la consegna ai ragazzi. Chi sarà il fornitore che si aggiudicherà la consistente commissione milionaria per i trentamila tablet? Siamo sicuri che in poche settimane e a ridosso di Ferragosto gli uffici regionali predisporranno tutti i documenti e concluderanno l’acquisto?
Le linee guida del progetto “Scuola Digitale”, approvate con delibera 18/12 del 2010, dicono inoltre che “Si procederà all’acquisto dei NETPC (oggi sostituiti dai più snelli tablet) e alla loro consegna solo dopo aver realizzato e/o acquisito un congruo quantitativo di contenuti didattici multimediali e solo dopo averli effettivamente installati e progressivamente resi disponibili via web su questo supporto per la didattica”. Le stesse linee guida sottolineano ancora che il tablet “viene definito device per l’apprendimento perché lo stesso sarà consegnato “vestito” di tutti i contenuti didattici prodotti dai docenti all’interno del progetto scuola digitale”.

Su internet non c’è traccia di alcun contenuto didattico multimediale per le scuole, prodotto o acquistato in Sardegna, mentre gli insegnanti hanno già approvato tre mesi fa i libri da adottare per il prossimo anno scolastico. E’ dunque probabile che i ragazzi arriveranno a ottobre con i libri cartacei già acquistati, e riceveranno successivamente dei tablet privi di contenuti. Ci si chiede allora su quali materiali studieranno i ragazzi, e se potranno utilizzare i dispositivi elettronici senza guide e restrizioni. E il progetto Scuola Digitale porterà realmente il sistema sardo all’avanguardia, o si tratta dell’ennesima riforma da milioni di euro promessa e non compiuta?

Francesca Mulas

 

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