La scomparsa di Sciola, i ricordi dal mondo della cultura

“Una grande figura, importantissima per la nostra cultura. Ha dato molto, ma sono sicura che continuerà a dare alla Sardegna moltissimo. Ci eravamo incontrati 20 giorni fa per condividere alcuni progetti da portare avanti in Università: li porteremo avanti anche adesso, anche con maggiore convinzione. C’è una sua pietra nella mia stanza in Rettorato: continuerà a suonare, insieme a tutto quello che Pinuccio Sciola significa per tutti noi. Non lo dimenticheremo mai”. Così il rettore Maria Del Zompo, appena appresa la notizia della scomparsa del grande artista. Su richiesta del Rettore, la presentazione del progetto Nuvola Rosa”, questa mattina nell’Aula Magna “Maria Lai”, si è fermata per un minuto in memoria del grande artista, proprio in un locale dedicato ad una grande donna d’arte sarda.+

“La Sardegna e il mondo perdono un grande artista. Io anche un caro amico”, così su twitter lo scrittore Alberto Masala.

“Su chelu zelosu no at cherfidu chi t’esseras tratesu cun nois, nos lassas pinturas e perdas sonadoras. Faghe bonu biazu Pinu’ chi tenzas paghe”, scrive Nicolò Migheli, sociologo di Santulussurgiu.

I ‘Giganti‘, profilo di un collettivo di anonimi molto seguito sui social network, scrivono: “Era un gigante di questa nostra bellissima terra, che è riuscito a rendere ancora più bella. Addio maestro Sciola”.

“Ti ho conosciuto anni fa, era inverno e faceva freddo. Mi hai accolto a casa tua come se ci conoscessimo da sempre – scrive l’attore cagliaritano Jacopo Cullin. – Stavi cucinando un piatto di pasta e hai apparecchiato anche per me. Sapevi tutto di me, mi seguivi e mi stimavi. Tu a me???!! Non scherziamo. Non c’era differenza di età, di esperienza o di carriera, mi parlavi e mi trattavi come fossi un tuo collega. Artista, questa è la parola. Mi hai raccontato la tua storia, le tue idee e i tuoi sogni. Lavoravi come un pazzo e avevi sempre nuovi obiettivi, vorrei avere un decimo della forza che avevi tu. Quanto hai riso il giorno che ti ho raccontato delle due signore che guardavano le tue sculture “Quelle son tutte sculture di Pinuccio Sciola” “Ah, Sciola è un’artista? Pensavo fosse un materiale. Sentivo sempre… queste son sculture di Sciola”. In effetti non aveva tutti i torti, tu dicevi sempre di essere nato da una pietra. Ora sono qui che piango e non so che fare, l’unica cosa che posso dirti è che ce la metterò tutta e farò sempre del mio meglio per renderti orgoglioso di me. Quanta gente hai fatto piangere con questa tua improvvisa scomparsa, io lo so che tu probabilmente avresti detto “ma poitta seisi prangendi, deu immoi seu cuntentu, torru a essi perda e a sonai cun is amigas miasa, mi poteisi accarezzai candu olleisi e si cantu una bella melodia”. Io lo so Pinuccio mio che tu sei contento, però il vuoto che lasci e davvero immenso. Mi mancherai tantissimo! “Candu bìu su portoni de Pinucciu serrau mi pari chi esti dì e luttu” diceva la tua vicina di casa. Oi è dì e luttu amico mio! Lasciaci piangere almeno per oggi e poi torneremo a sorridere e a godere delle opere che c’hai lasciato. Ma oggi no, non ci riesco, il dispiacere è troppo grande. Adesso non arrabbiarti se scrivo queste parole, ma io non ti ho mai considerato un collega, tu per me sei e sarai sempre, IL MAESTRO. Buon viaggio!”.

Il Teatro Lirico di Cagliari rende omaggio a Pinuccio Sciola, nel giorno della sua scomparsa, ricordando “con commozione e gratitudine, la poliedricità e la genialità del suo percorso artistico che culmina anche nel visionario e monumentale allestimento di Turandot di Giacomo Puccini dell’estate 2014”, si legge in una nota dell’ente guidato dal sovrintendente Claudio Orazi. “Lo scultore ed artista di San Sperate che ha fondato la sua vita sull’esaltazione della Sardegna e delle sue tradizioni ancestrali, raccontandole al mondo intero attraverso il ‘suono delle sue pietre’ – prosegue la nota del Lirico di Cagliari – debutta, con l’entusiasmo e l’energia di un ragazzo, nel mondo della lirica a 72 anni e costruisce, al Teatro Lirico di Cagliari, una Pechino magica e fantastica, ma anche futuristica ed atemporale, totalmente pietrificata’, dove ambientare il dramma dell’estremo capolavoro pucciniano. Il pubblico e la critica accolgono con grande successo le 15 rappresentazioni dell’opera, decretando in particolare a Pinuccio Sciola, che ogni sera continuava a salire in palcoscenico a fine spettacolo per i ringraziamenti, la più lunga e sentita delle ovazioni”.

(foto di Attila Kleb)

 

 

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