La Sardegna è in vetta per la crudeltà: “Troppe le uccisioni insensate di cani”

Sono tanti i casi di maltrattamenti di animali, ma in questo triste settore la Sardegna ha il primato assoluto. Nel bilancio della Lega per la difesa del cane sono purtroppo le vicende isolane a occupare buona parte dello spazio. Negli ultimi mesi ci sono stati una gattina annegata nella fontana a Pagani, in provincia di Salerno; un gatto ucciso a bastonate a Ferno, in provincia di Varese, ad Aragona, in provincia di Agrigento, un cane è stato gravemente ustionato e sta lottando per guarire mentre a Quartu quattro gatti sono stati uccisi con colpi di arma da fuoco, a Flumini un cane e tre gatti sono stati avvelenati, a Ottana un cane è morto dopo essere stato trascinato con un’auto e l’altro giorno a Muravera si è registrato un episodio analogo ma l’animale è stato salvato dai carabinieri grazie alla segnalazione di un automobilista che ha avvisato i carabinieri.

“È davvero frustrante assistere a così tante uccisioni crudeli e insensate e sentirsi impotenti – denuncia Piera Rosati, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane -. Da sempre denunciamo questi casi alle autorità competenti e siamo coinvolti in centinaia di processi in tutta Italia, ma in moltissime occasioni dobbiamo scontrarci con richieste di archiviazione o, nei casi più fortunati, con condanne insufficienti a punire in maniera adeguata i colpevoli di queste stragi. Le frecce al nostro arco per le battaglie legali sono purtroppo spuntate da una legislazione carente, ma questo non ci fermerà”.

Per questo, l’associazione ha lanciato una petizione per chiedere “pene più severe per chi uccide e maltratta animali, prevedendo delle aggravanti per le sevizie, il sadismo e la pubblicazione sui social network, e la disposizione del fermo e dell’arresto per chi si macchia di questi reati”. La petizione chiede anche l’inserimento in tutte le scuole di “percorsi formativi sulla tutela degli animali perché, oltre all’effetto deterrente di pene più severe, è necessario educare i cittadini al rispetto della vita di tutti e all’empatia”, continua Rosati. Infine la Lega per la protezione degli animali invita a denunciare eventuali simili episodi alle forze dell’ordine anche considerando che “la letteratura scientifica ha dimostrato che chi è capace di fare queste cose agli animali non avrà problemi a fare lo stesso con le persone“.

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