A Uri, paesino dell’hinterland sassarese, le campane avant’ieri avevano già suonato a morto. I familiari, ormai rassegnati, si erano accordati col parroco per celebrare il funerale. Tutto pronto: bara acquistata e trafila burocratica conclusa per il loculo. Solo che la donna di 80 anni, protagonista di questa singolare vicenda, era tutt’altro che passata miglior vita. La donna è in condizioni gravi, ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, ma è ancora viva, sebbene in prognosi riservata.
L’anziana si è sentita male lunedì mattina: la figlia l’ha trovata nel bagno di casa, per terra, in stato di semi-incoscienza. È stata colpita da un ictus. Quindi il trasferimento in ospedale a Sassari, a bordo di un’ambulanza dell’associazione locale di volontariato. Qualche ora dopo il ricovero i parenti erano tornati al Santissima Annunziata per sapere le sue condizioni. “È morta cerebralmente, ormai non c’è più nulla da fare – avrebbe detto loro un medico del reparto -. Se volete potete firmare l’autorizzazione all’espianto degli organi”, sarebbe stato il suggerimento. Addolorati, hanno firmato e hanno acconsentito all’espianto delle cornee. Rientrati in paese, si sono dedicati ai preparativi per il funerale della congiunta. Ma ieri mattina, tornati in ospedale, hanno scoperto che la vecchina è ancora viva: trasferita in Rianimazione, dove si trova tutt’ora. Grave ma ancora viva.