La Juventus festeggia lo scudetto. E il Cagliari? Non pervenuto

È finita, finalmente. La Juventus strapazza come vuole il Cagliari per 3-0 e festeggia da un lato lo scudetto e dall’altro il record di 102 punti in una stagione. La squadra di Pulga non si è opposta allo strapotere dei campioni in tenuta titolare per raggiungere l’ultimo, simbolico, obiettivo del suo campionato. Nonostante i gol subìti, il giovane Silvestri è il migliore in campo per i rossoblù, non pervenuto il resto della squadra. 

La festa parte dopo appena nove minuti: punizione di Pirlo, la palla batte sulla traversa e sulle palle di Silvestri prima di depositarsi in rete. Gli juventini ridono, un gol casuale per aprire le danze è il segno di una giornata felice. Cinque minuti dopo Llorente sigla il raddoppio sfruttando una mischia nell’area rossoblù a cui Conti non riesce a mettere una pezza. La furia dei campioni d’Italia dura per fortuna venti minuti, così che gli uomini di Pulga possono respirare e provare a farsi notare in fase avanzata. Un’occasione clamorosa capita sui piedi di Dessena, servito meravigliosamente da Cossu, che ad un passo da Buffon gli tira addosso, sprecando la possibilità di riaprire la partita. La Juve però la chiude definitivamente al ’39, quando Marchisio con un numero balistico si ritrova davanti a Silvestri e lo trafigge senza pietà. Il portiere rossoblù è l’unico protagonista della gara anche nel finale: si oppone in successione per due volte ad Asamoah e una volta a Tevez, evitando la goleada.

Il secondo tempo è più una passerella che altro. La Juventus tiene palla e non ha intenzione di infierire, il Cagliari contiene la melina bianconera ed aspetta il fischio finale. Pulga fa esordire Bastrini, trovano spazio anche Loi e Ibraimi mentre il pubblico festeggia per altri 45 minuti. Nel finale l’arbitro grazia Rossettini per una entrata su Pepe ma solo perché è l’ultima gara dell’anno. Si chiude nel peggiore dei modi la stagione del Cagliari con tre sconfitte di fila.

 

Simone Spada

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