Budelli, Legambiente: “Destinare le risorse per riacquistarla alle zone alluvionate”

Legambiente chiede al ministro Orlando di destinare i 3 milioni stanziati per l’acquisto di Budelli per mettere in sicurezza le zone alluvionate o per realizzare le bonifiche a La Maddalena. “La decisione della Commissione Ambiente del Senato – sottolineano Vittorio Cogliati Dezza e Vincenzo Tiana, rispettivamente Presidente nazionale e regionale Sardegna di Legambiente – di approvare l’emendamento alla legge di stabilità che consente una spesa di 3 milioni di euro per acquisire al patrimonio pubblico l’isola di Budelli suona stonata in un momento in cui la crisi economica e gli eventi alluvionali degli ultimi giorni rendono fin troppo evidenti le vere priorità in campo ambientale in Sardegna”.

”Budelli infatti – proseguono da Legambiente – è privata dalla metà del 1800, esattamente come le altre isole dell’arcipelago della Maddalena. Nel corso di questi anni è passata di mano in mano rimanendo intatta e potendo vantare ancora oggi il ruolo simbolico che le viene riconosciuto nell’arcipelago non in virtù di una proprietà pubblica, ma in forza di norme e vincoli che, a tutti i livelli, hanno sinora difeso in maniera efficace un interesse pubblico anche a fronte della proprietà privata”. Legambiente esprime dunque la propria totale contrarietà all’ipotesi di destinare risorse pubbliche all’acquisto di Budelli. ”In sostanza, prosegue Legambiente – allo stato attuale l’acquisto di Budelli significherebbe solo regalare soldi pubblici ad un privato e ciò sarebbe offensivo per le popolazioni della Sardegna colpite dall’alluvione o per gli abitanti di La Maddalena che aspettano ancora le bonifiche. Senza considerare – conclude Legambiente – che un atto del genere rappresenterebbe un dispendioso precedente per le numerose isole private del nostro Paese: da Maldiventre a Serpentara, da Li Galli alle isole della laguna di Venezia, dove altrettanti privati potrebbero contare sulla generosità dello Stato.

“Siamo a dir poco meravigliati del fatto che Legambiente invece rafforzare la comune battaglia per avere più risorse per la prevenzione del dissesto idrogeologico, battaglia che abbiamo dovuto condurre in totale solitudine in questi giorni in commissione Bilancio al Senato contro un Governo e una maggioranza assolutamente insensibile, scelga invece di puntare il dito contro l’acquisizione pubblica dell’isola di Budelli, diventata peraltro il simbolo della battaglia contro il tentativo di svendita delle spiagge italiane”. Lo afferma la senatrice Loredana De Petris, capogruppo dei senatori di Sinistra Ecologia Libertà e presidente del gruppo Misto a palazzo Madama. “Il tutto – aggiunge – è ancora più stonato perché le vere e spendibili risorse assegnate alla Sardegna sono state il risultato di un concreto impegno di Sel, e in particolare del senatore sardo Luciano Uras, che anche grazie alla sensibilità e disponibilità dell’intera commissione che ha votato all’ unanimità, ha fatto sì che si potessero destinare risorse pari a circa 103 milioni di euro per i danni dell’alluvione in Sardegna”.

“In questo momento di grande difficoltà per la Sardegna è importante dare il segnale, da parte dello Stato, della volontà di tutelare il territorio. Far diventare Budelli bene comune farà si che gli introiti delle visite all’isola possano essere utilizzate dall’ente parco per potenziarne la fruibilità invece di arricchire un investitore privato”.  

Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde e promotore della petizione per l’esercizio da parte dello Stato del diritto di prelazione per l’acquisto dell’Isola, per l’emendamento in Legge di Stabilità., si dice sorpreso della posizione di Legambiente. ricordando all’associazione “che i fondi per l’acquisizione di Budelli sono in capo a tabelle del ministero dell’Economia e non dell’Ambiente”. In questo senso, dice l’ex ministro, “non bisogna alimentare una guerra tra poveri: le risorse sono necessarie sia per la protezione della natura che per il dissesto idorgeologico; diversamente sarebbe come giustificare il taglio per la tutela dei parchi nazionali”. “Apprezzo – continuato Pecoraro – anche l’impegno di quei gruppi parlamentari, che sono gli stessi dell’emendamento per l’acquisizione dell’isola di Budelli, che stanno lavorando per ripristinare i fondi che avevamo destinato al dissesto idrogeologico nel 2007 e che sono stati tagliati in modo scellerato dagli ultimi governi”. Per l’ex ministro “vanno aumentati i fondi sia per la protezione della natura che per il dissesto idrogeologico tagliando e risparmiando sulle grandi opere e le spese militari”.

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