Ci sono un arresto e un fermo per l’incendio scoppiato questa mattina all’interno dello stabile del demanio regionale occupato abusivamente dai migranti in via Riva di Ponente, a Cagliari. Gli investigatori della squadra mobile hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale uno degli ospiti del casolare, un 24enne che questa mattina ha aggredito i poliziotti intervenuti dopo il rogo. Rischia l’arresto anche lo straniero fermato dai carabinieri quale presunto autore dell’incendio.
L’incendio è doloso. Da quanto si apprende, l’uomo avrebbe appiccato le fiamme a seguito di alcune incomprensioni e litigi con un altro migrante che dormiva nella struttura. I militari stanno anche verificando l’ipotesi che lo stesso abbia appositamente chiuso l’acqua prima di dare fuoco alle masserizie e ai rifiuti accumulati all’interno dell’edificio. Le fiamme, innescate poco prima delle 6, si sono velocemente propagate e hanno devastato buona parte della struttura, destinata ad essere dichiarata inagibile. Al momento dell’incendio nello stabile c’erano circa 40 migranti: tutti sono riusciti a scappare e a mettersi in salvo. Attualmente sono in strada con le poche cose recuperate dal dormitorio.
Nel frattempo il Prefetto di Cagliari, Giuseppe De Matteis, ha convocato d’urgenza un vertice in Prefettura per discutere del fatto. All’incontro sono presenti, Questore, comandante provinciale dei carabinieri, della polizia locale e dei vigili del fuoco ed esponenti di Comune e Regione. Al centro dell’incontro ci sarebbe sia la gravità dell’episodio che la futura sistemazione dei 40 migranti che dormivano all’interno. Lo stabile sarà sequestrato e affidato a un custode. I migranti non potranno quindi più rientrare. Spetterà, però, alla Regione mettere in sicurezza la struttura e chiuderla per impedire che le aree ancora agibili vengano occupate.