Ritorna lo spettro degli attentati in Sardegna. L’auto del sindaco di Bono, paese del Sassarese, è stata data alle fiamme la notte del 31 gennaio. Era parcheggiata sotto casa del primo cittadino Michele Solinas. Ad accorgersi dell’incendio – di probabile origine dolosa – lui stesso, svegliato dallo scoppio di uno pneumatico, quando il veicolo, una Audi A4, era già avvolto dalle fiamme. Immediata la richiesta di soccorso ai vigili del fuoco che hanno stilato una relazione sull’accaduto.
“Non ci sono dubbi che il rogo sia doloso e che sia riconducibile alla mia attività di amministratore – ha detto Solinas -. Sono molto amareggiato per quanto accaduto e questo atto mi rattrista. Non ho nemici e svolgo il mio incarico nell’esclusivo interesse della comunità. Di sicuro andrò avanti nel mio mandato e non mi faccio fermare da questi atti che, secondo me, sono di singoli”. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri.
Le reazioni: “Esprimo la massima solidarietà e vicinanza, mia e di tutta la Giunta, al sindaco di Bono – ha detto il presidente Christian Solinas – per il gravissimo attentato subìto, un gesto ancor più vile perché commesso contro chi ogni giorno è impegnato a lavorare con dedizione per il benessere della propria comunità”. Anche il deputato del Pd, Silvio Lai, è intervenuto sull’accaduto: “La Sardegna è tra le regioni più colpite dal fenomeno delle minacce agli amministratori, occorre investire in prevenzione e sicurezza”. Queste invece le parole del presidente dell’Anci Sardegna, Emiliano Deiana: “Non poteva esserci risveglio peggiore. Ancora una volta un sindaco, un amministratore comunale è fatto oggetto di un vile attentato“.