Formare, informare, sensibilizzare e trasferire, anche in Sardegna, le buone pratiche nazionali e internazionali in tema di immigrazione e intercultura. È quanto si prefigge il progetto “Competenza Immigrazione”, rivolto, in sette percorsi formativi distinti e mirati, a professionisti impegnati nell’erogazione di servizi per gli utenti stranieri nell’associazionismo e nel terzo settore, nell’ambito socio-sanitario, nelle forze dell’Ordine, negli sportelli di front office delle istituzioni locali, in quelle scolastiche e nel mondo delle professioni.
Il progetto vede come soggetti attuatori, aggiudicatari del bando da 637.500 euro promosso dall’assessorato regionale al Lavoro e Formazione, un raggruppamento di imprese con capofila Inforjob, rete nazionale di Enti di formazione che ha al suo interno le principali associazioni nazionali di migranti, insieme a Confcooperative Cagliari, che svolge a livello provinciale attività di informazione, promozione e rapporti con il territorio e alle Cooperative sociali Dedalus, Anziani e non Solo, Centro Panta Rei Sardegna e Consorzio Connecting People. I corsi, gratuiti, saranno attivati nei comuni di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Carbonia, partiranno a febbraio e avranno come primi destinatari i componenti di associazioni, comunità straniere e operatori del terzo settore.
“Attraverso questa iniziativa che coinvolgerà in modo così ampio operatori quadri e dirigenti dei corpi intermedi, delle istituzioni e dei servizi – spiega Federico Boccaletti, coordinatore tecnico del progetto e presidente della “Cooperativa Anziani e non solo” – la Sardegna si pone all’avanguardia nelle azioni concrete che puntano ad una reale inclusione sociale degli immigrati, rispettosa dei valori e della cultura del territorio, ma, al tempo stesso, aperta all’impiego più efficace e coerente delle energie dei migranti e soprattutto maggiormente sensibile al riconoscimento dei loro diritti”.
Una visione dell’accoglienza che pone l’isola all’avanguardia: “Il mondo della cooperazione ha voluto prendere parte attiva a questo progetto – evidenzia Roberto Savarino, presidente di Confcooperative Cagliari – perché i percorsi formativi e l’attivazione di reti parternariali consentiranno di facilitare i processi di inclusione sociale e la qualità dei rapporti sul territorio, in piena coerenza con il ruolo, gli interessi e i valori che rappresenta ed esprime il mondo delle imprese cooperative”.
Concetto ribadito dal direttore della Caritas diocesana di Cagliari: “Da tempo la Caritas è impegnata nella sfida dell’immigrazione – sottolinea monsignor Marco Lai – ovvero nel cercare le strade per passare dall’immigrazione all’integrazione, dall’indifferenza all’accoglienza. Nella convinzione che questo processo debba essere governato dalla rete dei soggetti, pubblici e privati, che si occupano del fenomeno, abbiamo accolto con forte interesse l’opportunità offerta da questo progetto per favorire la crescita delle competenze degli operatori e la capacità degli organismi e delle istituzioni di confrontarsi e collaborare per obiettivi comuni”.
Valutazione ripresa e rilanciata dal presidente ANCI Sardegna: “Gli Enti Locali sono sempre in prima linea nel dialogo con il cittadino immigrato – afferma Cristiano Erriu, presidente – la competenza è il primo strumento per qualificare i servizi e per questo motivo progetti come questo troveranno sempre ampio consenso e vedranno la nostra associazione farsi promotrice dell’iniziativa”.