Il nuovo piano trasporti della Sardegna? Fiavet: “Niente a che fare col modello Baleari”

di Ilenia Mura

“Risiedi alle Baleari, alle Canarie, a Ceuta o sei membro di una famiglia numerosa? Allora puoi beneficiare di uno sconto sui voli all’interno del nostro territorio spagnolo”. Il messaggio pubblicitario è chiaro, compare sul sito web della compagnia aerea spagnola Vueling airlines che, in questo caso, fa riferimento alle agevolazioni per i residenti previste dal cosiddetto Modello Baleari, in Spagna. Secondo il numero uno della Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo (Fiavet) Gian Mario Pileri, non ha niente a che fare con il modello di continuità territoriale sarda: «In quello appena prospettato sono sì previsti sconti sociali, ma non per tutti».

«Quello sardo? Non chiamatelo Modello Baleari». In Spagna? «Gli sconti riguardano tutti i residenti, tutte le compagnie aeree, tutte le destinazioni». Lo dice Pileri e, ovviamente, gli stessi spagnoli.

IN SARDEGNA Gli aiuti economici sui voli da e per la Sardegna che la Regione a Statuto speciale ha in programma di stanziare, andranno a beneficio dei residenti fino ai 26 anni e che abbiano più di 65, lasciando fuori il 60 per cento dei sardi che viaggiano anche con maggiore frequenza, per motivi di lavoro. Nessuno sconto, per ora, a chi ha dai 27 ai 64 anni.

IN SPAGNA Per capire la differenza basta cliccare sul sito di una delle compagnie aeree che vola sulle isole fra il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico: «Si tratta di un bonus del 75% concesso dallo Stato spagnolo sulle tariffe dei servizi regolari di trasporto aereo a tutti i cittadini dell’Unione Europea residenti nelle isole Baleari, nelle isole Canarie, a Ceuta o a Melilla». Lo sconto è applicabile ai voli che collegano il territorio peninsulare spagnolo con le Baleari e le Canarie e viceversa, nonché ai voli tra le isole.

La Sardegna, a fronte di una popolazione di poco superiore a un milione e 600mila persone impegna ogni anno 40 milioni di euro. Per le Baleari, un milione e 200mila, la Spagna spende all’anno circa 200 milioni. In sostanza: la spesa per residente in Sardegna è di 25 euro, nelle Baleari 180. Ma se gli spagnoli residenti trovano lo sconto direttamente nel biglietto, i sardi devono fare le capriole.
A spiegare che c’è differenza fra il Modello Baleari e quello prospettato dalla Regione Sardegna, non è soltanto il presidente Fiavet Sardegna Gian Mario Pileri (titolare di un’agenzia di viaggio ad Arzachena) che parla di un sistema di rimborsi “disastroso”. Ad affermarlo sono gli stessi spagnoli, o meglio chi è nato in una delle otto isole dell’arcipelago delle Canarie, da cui – in realtà – avrebbe preso ispirazione lo stesso Modello Baleari.

LE CANARIE In un lungo post pubblicato sui social, sono i promotori del Progetto (culturale e turistico di gemellaggio fra isole del Mediterraneo) Islas del Mar delle Canarie, a precisare che le loro tariffe scontate sono tutta un’altra storia: “Il vero modello delle Baleari, ispirato a quello delle Canarie e implementato dal 2018 – si legge sul profilo social – offre uno sconto del 75% su tutte le tratte nazionali a tutti i residenti, indipendentemente dall’età. Questo sconto è applicabile a tutte le compagnie che operano nel territorio nazionale”. L’obiettivo del modello Baleari/Canarie? “Rendere i trasporti più accessibili a tutti i residenti, indipendentemente dall’età, facilitando gli spostamenti interni e stimolando l’economia locale”.

GLI ESCLUSI In Sardegna vengono esclusi i sardi residenti fra i 27 e i 64 anni: «Gli sconti tagliano fuori di fatto il 60 per cento dei viaggiatori e anche il sistema dei rimborsi – in cui paradossalmente non vengono coinvolte le agenzie di viaggio – è piuttosto farraginoso», commenta il presidente Fiavet Pileri.
In che senso?
«Per beneficiare dello sconto di 25 euro su un volo pagato (per esempio) 400 euro, bisognerà passare da una piattaforma web utilizzando lo spid. L’utente dovrà caricare il suo biglietto, poi – spiega ancora Pileri – la richiesta verrà esaminata da un pool di esperti. Infine il rimborso – che va dai 25 ai 75 euro, in base alla spesa, sarà erogato dai Comuni».

Il presidente della Regione Christian Solinas

Il modello Baleari – secondo spagnoli ed esperti del settore – non ha niente a che fare con quello proposto nei giorni scorsi dal presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore ai Trasporti Antonio Moro. Nel dettaglio la Regione Sardegna prevede una prima fase in cui “i beneficiari del contributo sono individuati negli utenti residenti fino al compimento del 26° anno di età e gli over 65; il singolo contributo, tendente a riportare il costo del biglietto per residente alle tariffe medie applicate in continuità territoriale, partirà da un minimo di 25 euro a tratta a fronte di una spesa compresa tra i 100 e i 125 e non potrà in alcun modo eccedere l’importo massimo di 75 euro a tratta per residente”. Sono esclusi i voli della continuità territoriale e cioè i collegamenti da e per i tre aeroporti sardi con gli scali di Roma-Fiumicino e Milano-Linate.  

Antonio Moro assessore regionale ai Trasporti


L’ASSESSORE A paragonare il modello sardo a quello spagnolo, l’assessore regionale ai Trasporti Antonio Moro: «Siamo la prima Regione che ha, di fatto, replicato, seppur con le diversità e gli accorgimenti necessari dalla differenza della realtà, quello che comunemente viene chiamato il modello Baleari. Crediamo oggi di aver contribuito a garantire ai sardi maggiori quote di quel diritto alla mobilità di cui la Sardegna è estremamente bisognosa».

La tabella della Regione

NUOVE ROTTE Il nuovo sistema di continuità territoriale prevede anche la destinazione di altre risorse che potrebbero consentire l’attivazione di ulteriori 10, 20 nuove rotte, di cui almeno il 65% dovrà essere destinato a collegamenti di rilievo internazionale. La Regione Sardegna ha destinato per questo 5 milioni di euro per il 2023, 10 milioni per il 2024, altri 10 per il 2025.
Secondo Pileri (Fiavet Sardegna) questi soldi non basteranno: «Capite bene che se il costo di un volo di un’ora si aggira sui 7/8 mila euro, 10 milioni di euro volano via nel giro di un mese, un mese e mezzo».
SPERIMENTAZIONE L’assessore Moro ha detto che si tratta di una sperimentazione: «Li ha chiamati aiuti sociali – prosegue Pileri – mi chiedo perché non abbiano copiato, in fondo siamo un milione e seicento mila persone e chiediamo di poterci muovere a prezzi ragionevoli come gli altri. Questo è un modello che non può funzionare. I sardi sono penalizzati. Per non parlare degli emigrati che rinunciano a tornare in famiglia per le feste a causa dei costi altissimi dei biglietti aerei».
Quanto paga un emigrato per rientrare in Sardegna?
«Da Roma e Milano si arriva a spendere anche 400 euro».

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