Igea, domani lo sblocco dei 5,5 milioni per gli stipendi arretrati

Hanno lavorato anche nel fine settimana i funzionari dell’assessorato regionale all’Industria per la predisposizione della convenzione con la Sfirs, la finanziaria della Regione sarda, per lo sblocco del fondo di 5,5 milioni di euro appositamente costituito. Le somme saranno impiegate per il pagamento di tutte le spettanze arretrate del personale Igea. “Abbiamo avuto notizia che il personale della Regione è stato chiamato a fare gli straordinari per la predisposizione degli atti – affermano gli Rsu Igea Massimo Fois, Giampaolo Del Rio e Sandro Caria – dal Commissario liquidatore Michele Caria, che lo ha comunicato alle donne in occupazione nella galleria. È ovviamente una notizia che ci conforta, che dimostra finalmente che la Regione ha deciso di risolvere la nostra vertenza. Domani – aggiungono i sindacalisti – la convenzione dovrebbe passare all’approvazione della Giunta, quindi poi gli adempimenti tecnici per il trasferimento dei fondi nei conti dell’Igea, che provvederà al pagamento delle spettanze ai dipendenti. Anche alcuni impiegati dell’Igea – concludono i sindacalisti – sono stati chiamati al lavoro per produrre la documentazione richiesta dalla Regione, compresi quelli che permetteranno a circa 90 lavoratori di andare in pensione tramite l’esodo agevolato”.

Questa mattina intanto, nel piazzale antistante l’ingresso della galleria Villamarina, il responsabile pastorale della Diocesi di Iglesias per le politiche del lavoro don Salvatore Benizzi ha celebrato la messa alla quale le donne di miniera hanno partecipato senza lasciare il presidio, dietro le grate del cancello della galleria che è diventata la loro casa ormai da undici giorni. Era infatti il 28 novembre quando giunse la notizia che i due stipendi promessi dall’assessorato all’Industria della Regione, non sarebbero stati pagati neppure entro il mese. A fronte dell’ennesimo rinvio i lavoratori Igea decisero di attuare l’ennesima protesta. In quel frangente le donne decisero, in totale autonomia, di trincerarsi dentro la galleria Villamarina della miniera di Monteponi, in passato già teatro di altre drammatiche occupazioni da parte degli stessi lavoratori Igea e di quelli della ex Rockwool. Contemporaneamente un altro gruppo di lavoratori e lavoratrici, una decina, andavano ad occupare il pozzo 2 dell’altra miniera iglesiente, quella di Campo Pisano, sede anche della direzione Igea. Un occupazione, quest’ultima, che ha determinato anche il precetto dei lavoratori da parte del Prefetto in quanto dal pozzo 2 viene assicurato il rifornimento idrico per la città per quasi la metà del suo fabbisogno. Le “donne di miniera” intanto proseguono con l’occupazione della galleria “fino a quando, dicono, sempre col viso coperto, dalla Regione non arriveranno quegli atti concreti sul futuro della nostra società, promessi proprio qui due giorni fa sia dal presidente della Regione Pigliaru che dal sottosegretario Delrio”.

Carlo Martinelli

 

 

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