Riaprire il carcere di massima sicurezza dell’Asinara per rinchiudervi i jihadisti e i loro fiancheggiatori, così com’è avvenuto in passato per i boss mafiosi o per i terroristi negli anni di piombo. Lo propone il segretario del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe, Donato Capece, dopo l’episodio di venerdì scorso, quando 4 detenuti, accusati di radicalismo islamico, rinchiusi nel carcere di Rossano (Cosenza), hanno inneggiato alle stragi di Parigi. Oggi Capece ha visitato il penitenziario calabrese, dove si trovano 21 terroristi. Si tratta dell’unica struttura ad hoc rimasta in funzione dopo la chiusura delle sezioni di Benevento e Macomer (Sardegna).
“Occorre – dice all’Agi Capece – una risposta forte e decisa da parte dello Stato. Non bisogna essere buonisti ma agire con pugno di ferro verso persone irrecuperabili e che, espiata la pena, torneranno a commettere gli stessi reati per i quali sono stati condanati. Lo Stato non deve cedere”. Capece formalizzerà la richiesta lunedì, quando incontrerà il capo di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando, e la ribadirà successivamente, quando vedrà il capo del Dap, Santi Consolo. “Il rischio che i detenuti islamisti facciano proselitismo – dice – va scongiurato. La sezione speciale del carcere di Rossano garantisce l’isolamento ma non esclude del tutto la possibilità di contatti, cosa che invece sarebbe impossibile a Pianosa e l’Asinara”.
