Guspini, Comitato No Tares e sindaco in Prefettura: presidio via entro il 7 febbraio

Avevano chiesto un incontro per parlare dell’applicazione in ambito locale della tassa sui rifiuti e sono stati accontentati. Il Comitato No Tares di Guspini, che da un mese occupa con i suoi componenti (una ventina, prevalentemente commercianti e artigiani) la sala consiliare del municipio, è stato ricevuto dal prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, il quale ha voluto che, oltre al rappresentante della Questura e al Comandante provinciale dei carabinieri, fosse presente anche il sindaco di Guspini, Rossella Pinna. Grazie alla mediazione della Prefettura il Comitato lascerà il presidio entro il 7 febbraio. Il Comitato ha esposto le ragioni della protesta contro una tassa ritenuta mortale per le imprese in un momento di grave crisi economica e ha ribadito la propria convinzione che l’Amministrazione comunale abbia agito scorrettamente nell’applicare la Tares, nascondendo anche debiti e ammanchi nelle pieghe del bilancio comunale. Lo stesso Comitato ha inoltre accusato gli amministratori civici di voler fare ricorso a situazioni pretestuose relativamente all’uso della sala consiliare che, a loro dire, non sarebbe invece utilizzata per scopi istituzionali.

Il Sindaco, nel ribadire che l’Amministrazione ha operato secondo le norme di legge con tutta l’attenzione possibile nei confronti dei cittadini, si dice consapevole “di non essere riuscita, suo malgrado, ad incidere significativamente per alleggerire una tassa pesante”. Il sindaco Pinna ha dichiarato di comprendere la rabbia e le difficoltà dei cittadini che “tuttavia, non possono oltrepassare i limiti della correttezza nel confronto che, benché aspro, non deve mai trascendere. Per queste ragioni, l’Amministrazione comunale, nonostante stia affrontando un evidente disagio e disservizio dovuto all’occupazione della sala consiliare da oltre un mese, ha evitato di fare ricorso agli strumenti coercitivi previsti dalla legge per tutelare l’interesse pubblico”. In un comunicato del Comune si precisa che il sindaco e la Giunta hanno ripetutamente incontrato il Comitato invitandolo formalmente a liberare lo spazio istituzionale e a rivolgersi, se ritiene sussistano le circostanze, anche alla Procura della Repubblica o alla magistratura contabile. Il viceprefetto ha evidenziato il fatto che, in altre circostanze, diversi sindaci hanno provveduto ad uno sgombero forzato mentre nel caso di Guspini si è avuto un atteggiamento tollerante. La mediazione del viceprefetto ha portato il Comitato ad accettare il 7 febbraio come data ultima per abbandonare il presidio all’interno del palazzo comunale e, su questo, il sindaco ha dato ancora una volta la sua disponibilità.

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