Guerriglia a Sassari, Giulini: “Società e tifosi sono parte lesa”

“Non dobbiamo farci più trovare impreparati”. Con queste parole la prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta, ha aperto la riunione di coordinamento delle forze di polizia a cui sta prendendo parte anche il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, convocata per discutere di quanto accaduto sabato scorso a Sassari quando 200 tifosi rossoblù hanno messo in atto una vera e propria guerriglia urbana vicino alla stazione. All’incontro prendono parte tutti gli esponenti delle forze dell’ordine provinciali, l’assessore regionale allo Sport Giuseppe Dessena e il direttore marketing del Cagliari, Mario Passetti. Intanto proprio in concomitanza con l’avvio della riunione, il Cagliari ha emesso un comunicato in cui prende le distanze dai fatti di Sassari, che “non hanno nulla a che fare con lo sport. Il Cagliari Calcio si dissocia totalmente e condanna ogni episodio di violenza. In particolare è opportuno rimarcare come in questa triste vicenda il Cagliari e i suoi Tifosi siano la parte lesa: tutto ciò che è derivato da quei fatti non può che danneggiare l’immagine e il lavoro della società, anche se è ferma la convinzione che tutte le azioni di prevenzione ed educazione al tifo che sono state poste in essere avranno la meglio anche su questi episodi. Di certo questi fatti non spostano di un centimetro la convinzione che il Cagliari, squadra di un’intera regione, debba continuare ad essere presente in tutta la Sardegna: raccogliere i numerosi inviti ad eventi e manifestazioni che il Club riceve dal territorio dimostra il forte attaccamento del Cagliari ai tifosi di tutta l’Isola”, conclude la società rossoblù.

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“Il Cagliari Calcio – si legge nel comunicato pubblicato sul sito web – da oltre due anni si adopera su diversi fronti per diffondere una cultura del tifo sano e coerente con quelli che sono i valori fondanti del Club attraverso un lavoro meticoloso e un ampio numero di iniziative. Cruciali sono i progetti rivolti ai nostri tifosi del domani: dalla Scuola di Tifo, all’istituzione della Cagliari Football Academy con 40 società affiliate, a “Io Tifo Positivo” che coinvolge anche i genitori, al supporto di iniziative speciali come la Coppa Quartieri, agli incontri nelle scuole, ai Village con i giochi fuori dallo stadio fino ai camp estivi. Attraverso queste iniziative vengono coinvolti circa 10 mila bambini ogni anno. Quest’anno il Cagliari è stata la prima società ad attivare la scuola di tifo attuata assieme ai bimbi della squadra avversaria (nella partita con l’Inter) e durante il match con la Lazio i partecipanti al progetto “Io Tifo Positivo” sono stati applauditi da tutti i settori dello stadio in occasione del giro di campo – effettuato nella pausa tra primo e secondo tempo – a coronamento del loro percorso formativo. Le iniziative sociali ed educative si rivolgono anche al pubblico più adulto: tra queste, ad esempio, vi sono gli incontri nelle carceri ai quali partecipano anche i giocatori della prima squadra ed il recente supporto ad iniziative mirate alla prevenzione ed alla riduzione del fenomeno di recidiva per chi esce dalle strutture carcerarie. Il Club si adopera, inoltre, per garantire una continuità di promozioni sui biglietti per i più piccoli e per le famiglie, così da avvicinare questo tipo di pubblico allo stadio.

“In occasione dell’ultima gara casalinga si è registrato l’ennesimo sold out grazie all’iniziativa promossa per la Festa dei papà, che ha raccolto migliaia di adesioni. Da due anni il Cagliari è fra le prime due società di calcio della propria Lega a riempire maggiormente il suo stadio, nonostante si giochi in un impianto non all’altezza ed in un contesto generale nel quale il pubblico negli stadi diminuisce. Lo scorso anno il Cagliari è stato insignito dalla Lega del premio “Rispetto – Fair Play” per avere avuto la tifoseria più corretta di tutta la Serie B. Sul fronte della sicurezza all’interno dello stadio, sono state adottate una serie di misure che superano le richieste previste dalla normativa: sono state installate telecamere di ultima generazione che hanno permesso, di recente, di agevolare il compito delle forze dell’ordine nella individuazione di autori di fatti gravi; viene impiegato un numero di steward superiore alla richiesta necessaria ed è attiva una collaborazione quotidiana con le forze dell’ordine per gestire al meglio ogni necessità, sia relativa al match day che nel resto della settimana”.

“È opportuno ricordare che ad oggi la società opera in uno stadio che presenta molti problemi, ma nonostante questo sono stati adottati standard di sicurezza e di prevenzione che vanno al di là di quanto previsto dalle normali misure di sicurezza. Fin dal giorno del suo insediamento l’attuale proprietà ha posto le basi concrete per la realizzazione di un nuovo impianto all’avanguardia sotto tutti i punti di vista. Lo stadio del futuro sarà dotato delle più moderne tecnologie e sarà soprattutto una struttura più idonea a garantire maggiore sicurezza: sarà realizzata facendo leva sulle innovazioni tecnologiche e di design, creando così un ambiente nuovo ed accogliente che contribuirà ad aumentare il clima di tifo sano e di divertimento, assolutamente lontano da fenomeni di rabbia o violenza. Tutte queste azioni saranno rafforzate ed aumentate: tuttavia laddove si verifichino dei fatti criminali, la competenza di intervento spetta esclusivamente alle forze dell’ordine”.

“Tutti hanno condannato, senza se e senza ma, l’episodio. Abbiamo deciso di portare avanti un piano di azioni positive per cercare di contrastare questa radicalizzazione del tifo. L’occasione potrà essere il 6 aprile, quando c’è la festa mondiale dello sport. Abbiamo organizzato con la partecipazione di tanti sportivi tra cui Gigi Riva un momento di affermazione dello sport nella maniera più pulita possibile, oltre a questo abbiamo l’idea di costituire un tavolo a cui parteciperà anche il Cagliari Calcio con tutte le associazioni sportive e non di volontariato per avviare un piano, anche attraverso degli spot e delle azioni nelle scuole”. Lo ha detto la prefetta Giuliana Perrotta al termine del vertice. “Noi abbiamo chiesto al Cagliari Calcio di cercare di isolare i gruppi di tifosi più scalmanati – ha detto ancora la prefetta – loro sono determinati nel farlo, infatti si ritengono le prime vittime di questo tifo così radicale. Questi gruppi credo che non siano una formazione recente e sono ben radicati sul territorio, quindi credo che ci voglia una risposta complessiva della società civile”. Presente all’incontro anche l’assessore regionale allo Sport, Giuseppe Dessena. “Abbiamo chiesto al Cagliari Calcio – ha detto – di ragionare insieme per costruire momenti educativi, che facciano comprendere che la violenza va isolata attraverso operazioni di educazione a partire dai ragazzi”. “Lo sport deve essere passione ed educazione alla convivenza civile – ha concluso Dessena – noi come Regione e come assessorato siamo pronti a fare la nostra parte”.

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