Goveani, il “notaio sportivo”, sospeso per un ammanco di un milione di euro

Il panico corre tra Nuoro e Olbia, le sedi dei due studi del notaio Roberto Goveani, 56 anni, nato a Pinerolo ma da anni attivo nell’Isola. La notizia data ieri da La Nuova Sardegna della sospensione di Goveani dall’esercizio della professione, ha trasformato in certezze i dubbi e le preoccupazioni dei tanti clienti del notaio che nei mesi scorsi hanno ricevuto solleciti di pagamento dall’Agenzia delle entrate. Hanno pensato a un disguido perché loro erano certi di aver pagato, appunto attraverso Goveani. Invece no. Perché quei soldi avevano preso un’altra destinazione.

Il notaio sembra scomparso. A Nuoro, nella studio di Piazza Italia, non si hanno sue notizie da circa dieci giorni. E’ in funzione solo la Cassa cambiali e gli impiegati, preoccupatissimi anche per il loro futuro lavorativo, riescono a dire ai clienti solo di essere in attesa del rientro del titolare. A Olbia, in via Copenaghen, lo studio è chiuso. Sulla porta c’è un cartello dove si legge: “Chiuso per ferie. Lo studio riaprirà il giorno 16/12/2013”. Nessun’altra notizia, né persone in grado di rispondere. La segretaria è stata licenziata una decina di giorni fa.

La sospensione (per un anno) di Goveani dall’esercizio della professione è stata decisa dalla Commissione regionale di disciplina dell’Ordine dei notai su richiesta del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania. Dopo le prime segnalazioni è stato avviato un procedimento disciplinare che ha messo in luce una serie di mancati versamenti di somme che i clienti, a partire dal 2011, avevano affidato al professionista. Non si ha una stima precisa dell’ammanco, ma si parla di una somma molto importante: attorno al milione di euro.

Gli organismi del notariato hanno informato degli esiti del procedimento disciplinare la Procura della Repubblica di Tempio che ha aperto un fascicolo. L’indagine è condotta dal sostituto procuratore  Angelo Beccu.

Roberto Goveani (al centro) festeggia l'assunzione della presidenza della Nuorese calcio
Roberto Goveani (al centro) festeggia l’assunzione della presidenza della Nuorese calcio

La Nuova Sardegna oggi in edicola riferisce che uno di questi casi tempo fa era stato segnalato da un lettore  alla rubrica “L’esperto risponde”. “Ho acquistato un terreno in Sardegna – scriveva il malcapitato – e ho fatto l’atto notarile. Ho pagato tutto all’ex proprietario e il dovuto al notaio, incluse le tasse dello Stato. Ora l’Agenzia delle Entrate mi avvisa del mancato pagamento. Secondo il notaio c’è stato un errore. Ho mandato all’Agenzia delle Entrate la copia della ricevuta del pagamento. So che con l’Agenzia c’è poco da scherzare, ma io ho non ho fatto niente di sbagliato e ho pagato tutto. Ora lo Stato mi chiede ottomila euro ed è vicina la scadenza prima che la sanzione venga maggiorata. Io ho fatto il mio dovere e non mi sarei mai aspettato niente di simile da un professionista”. Casi come questo sarebbero numerosi.

La vicenda ha suscitato sconcerto sia a Nuoro, sia a Olbia, dove Goveani è conosciutissimo. Nella sua biografia su Wikipedia appare come un uomo dai mille interessi (“A dieci anni suonava pianoforte e chitarra”) e, soprattutto, appassionato di sport. Nel 1993 rilevò il Torino calcio (licenziando subito dopo Luciano Moggi) e quello stesso anno la squadra granata vinse la Coppa Italia. La cedette l’anno dopo ed ebbe un guaio giudiziario al quale, su Wikipedia, si fa un cenno vago: un procedimento per bancarotta fraudolenta e appropriazione indebita conclusosi con l’assoluzione. Poi l’approdo in Sardegna e, nel 2004, la presidenza della Nuorese calcio.

La biografia di Goveani ha anche un capitolo di impegno politico. La candidatura come capolista al Senato alle ultime elezioni per il Movimento Italiani in Rivoluzione (Mir) l’associazione fondata da Vincenzo Samorì, il bancario amico di Marcello Dell’Utri che presentò la sua candidatura (in contrapposizione ad Angelino Alfano) alle annunciate – e poi mai fatte – primarie del Pdl.

Goveani (il primo a a destra) in un incontro politico con Gianpiero Samorì
Goveani (il primo a a destra) in un incontro politico con Gianpiero Samorì

Nel presentarsi agli elettori, Goveani (che non è stato eletto) dimostra di non difettare di autostima. Racconta di aver terminato il liceo che non era ancora diciottenne (è nato il 14 agosto del 1957), di essersi laureato a 22 anni in giurisprudenza e di essere diventato notaio a 25, nel 1982 (“Il più giovane notaio d’Italia)”. Quindi espone la sua idea del notariato: “La mia professione, percepita erroneamente da molti come una grigia attività in mezzo ai faldoni impolverati, dove il cittadino è obbligato a passare a causa delle tante vessazioni dello Stato, ho cercato di viverla facendo della disponibilità la mia caratteristica principale, sia che si trattasse di fare una semplice procura, sia che fosse la gestione di una complessa attività di fusione d’ impresa”.

 

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