Nelle prossime ore si saprà se verrà riaperta l’inchiesta per l’omicidio di Alina Cossu, la studentessa massacrata e uccisa 25 anni fa sugli scogli di Abbacurrente a Porto Torres. Il Gup del Tribunale di Sassari oggi si è riservato di decidere e comunicherà l’esito solo nei prossimi giorni. Il giudice deve decidere innanzi tutto sulla revoca della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Gian Luca Moalli, l’operaio di Porto Torres arrestato a febbraio del 1992, scarcerato un mese dopo per “insufficienza degli indizi” e, infine, assolto con una sentenza di non luogo a procedere “per non aver commesso il fatto”. Quindi sulla richiesta del pubblico ministero di avviare nuove indagini con la riesumazione del cadavere. Il pm Gianni Caria è convinto di avere fra le mani la soluzione del delitto, ma solo un ulteriore approfondimento e l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici potrebbero confermare le sue ipotesi. Un’inchiesta, quella sulla morte di Alina Cossu, che nel corso degli anni ha visto finire nel registro degli indagati diversi nomi. Primo fra tutti, appunto, quello di Gian Luca Moalli. Nel caso in cui l’inchiesta venisse riaperta il suo nome e quello degli altri quattro portotorresi indagati, nell’ambito dell’indagine bis avviata nel 2008 e archiviata tre anni dopo, finiranno nuovamente nel registro della Procura. Un altro degli ex indagati, invece, Fermo Banfi, di 73 anni, si era tolto la vita la settimana scorsa gettandosi dalla finestra dell’ospedale di Sassari, dove era ricoverato.
Far West eolico, Comitato Insularità: “Estendere Ppr a tutta la Sardegna”
Il Comitato scientifico Insularità in Costituzione ha presentato oggi, sabato 4 maggio 2024, una proposta di legge “SalvaTerritorio”…