Galtellì, distrutto vigneto del sindaco. ‘Non vacillo, mio ufficio sempre aperto’

Brutto segnale al sindaco di Galtellì lasciato nelle campagne del paese: per colpire Giovanni Santo Porcu, qualcuno ha distrutto un suo vigneto. È direttamente lui ad annunciarlo su Facebook. “Ho ricevuto dalla mia comunità sempre e comunque massima vicinanza, solidarietà, calore e supporto. Ho sempre improntato la mia esperienza amministrava, ormai da 11 anni, sul dialogo e ascolto – ha scritto il sindaco di Galtellì – in Comune, come a domicilio, al fine di guidare il mio operato sempre e comunque al servizio di chi tramite – appunto – l’uso della parola mi esponesse problemi, difficoltà e chiarimenti”.

“Qualcuno in questi giorni ha deciso di ‘punirmi’, capitozzando un mio vigneto al fine di rendere, in cuor suo, questo mio percorso di vita ancora più difficoltoso o comunque votato all’incertezza o alla disperazione, casomai se ancora non lo fosse – spiega Porcu, che non vuole farsi intimidire -. Niente di tutto questo purtroppo:  son ben altre le preoccupazioni che da un anno a questa a parte calamitano la mia attenzione e, in virtù di questo, ho deciso ulteriori passi al fine di contribuire a migliorare questo nostro territorio”. Il sindaco di Galtellì si riferisce alla tragedia che un anno fa ha stravolto la sua vita: la morte del figlio 14enne.

Andando oltre le difficili questioni personali, il primo cittadino parla anche del difficile ruolo degli amministratori e delle tensioni che si sfogano su di loro. “So benissimo che noi sindaci, spesso siamo capri espiatori di norme governative restrittive, burocratiche all’eccesso, di risposte non date in quanto la capacita d’azione ormai è ridotta ai mini termini – confessa – non è facile, ma non sarà questa situazione a far vacillare il mio mandato e a offuscare la mia serenità”.

“Vi ricordo che il dialogo è sempre e comunque l’unico strumento possibile al fine di una civile convivenza, per la risoluzione dei problemi, per crescere come uomini, come comunità:  le tenebre hanno sempre coperto l’agire dei meschini, degli ultimi, dei piccoli – conclude Giovanni Santo Porcu -. Il mio ufficio, ogni giorno a ogni ora, è aperto per accogliere quanti vorranno promuovere, istanze, consigli o rimbrotti. Io sarò li ad ascoltarvi e, possibilmente, a trovare soluzioni per servirvi. Sempre”.

Immediato è arrivato il sostegno dell’associazione dei Comuni che ha espresso “vicinanza e solidarietà” a Porcu per “questa vigliacca intimidazione”.  Il presidente regionale dell’Anci Emiliano Deiana ha aggiunto che “Giovanni Santo è persona perbene, un grande uomo che ha dovuto affrontare prove ben più pesanti di questa. Resta, in tutti noi, l’amarezza per vedere ancora i vigliacchi agire nell’ombra mentre le persone oneste che si impegnano per le comunità e per il benessere collettivo devono essere vittima di questi pochi delinquenti”.

Anche il sindaco di Nuoro, a nome del Consiglio delle autonomie locali esprime solidarietà al primo cittadino di Galtellì. “Quanto accaduto al nostro collega è inaccettabile, ormai sono anni che chiediamo tutela per la sicurezza e per il ruolo degli amministratori locali e per tutta risposta assistiamo a un continuo e progressivo abbandono dello stato che chiude i suoi presidi nelle nostre comunità – ha commentato Andrea Soddu – In attesa che si muova qualcosa e alle tante parole seguano i fatti, esprimo la mia solidarietà come presidente del Cal a nome di tutti i sindaci della Sardegna e auspico che la comunità di Galtellì si schieri accanto al suo primo cittadino contro ogni forma di violenza e a favore di una cultura del dialogo e dell’ascolto.”

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