Fondi ai gruppi, in 7 votarono la delibera considerata “la madre di tutti i peculati”

Era il 5 ottobre ’93, quando l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale firmò la delibera che può essere considerata “la madre di tutti i peculati”.

Era il 5 ottobre del ’93, quando l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale approvò la delibera che può essere considerata “la madre di tutti i peculati”. Perché da una parte introduceva l’obbligo della rendicontazione, ma per un altro verso non imponeva che venissero allegate fatture e ricevute. Ovvero, le pezze giustificative per dimostrare di aver sostenuto le spese per le quali si chiedeva il rimborso, attraverso la compilazione di un modulo prestampato.

Allora il presidente del Consiglio era Mariolino Floris. Con lui lavoravano intanto i due vice Efisio Serrenti e Linetta Serri. C’erano poi i questori Tore Amadu e Ignazio Manunza, e i segretari dell’Aula Orazio Mereu e Maria Francesca Urracci. Loro sette votarono la deliberazione 293. Quel giorno era invece assente il terzo questore, Salvatore Lombardo. Mancavano pure gli altri due segretari, Maria Giovanna Mulas e Carmelo Porcu.

Di certo, la deliberazione 293 metteva una pezza a un vuoto normativo che durava dal ’66, anno in cui il Consiglio regionale, con la legge 2, aveva deciso di affidare all’Ufficio di presidenza il compito di fissare le norme per la gestione dei fondi ai gruppi. Ma in 27 anni nessuno, sino all’arrivo di Floris, si era mai preso la briga di approvare uno straccio di regolamento. Da questa legislatura (la numero XV) i fondi ai gruppi sono aboliti.

Nell’ambito delle due inchieste sul presunto peculato nella massima assemblea sarda, ci sono solo due condannati: uno è Adriano Salis (ex Idv), l’unico che ha scelto il rito abbreviato. Per lui, un anno e otto mesi con la sospensione della pena e l’interdizione dai pubblici uffici per un uguale periodo di tempo. Sisinnio Piras ha invece patteggiato (sempre un anno e otto mesi). A breve si apriranno i processi contro Mario Diana e Carlo Sanjust  che, al pari di Piras, sono pure finiti in carcere per il presunto utilizzo irregolare dei fondi ai gruppi. Contro Diana e Sanjust l’accusa ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Sotto la lente del pm Marco Cocco si sono le risorse di due legislature: la XIII (2004-2009) e la XIV (20009-2014), per un totale di 24 milioni di euro.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share