La Procura di Cagliari ha raccolto informazioni su un appartamento che Francesca Barracciu, accusata di peculato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi, ha acquistato anni fa in città, in via Costa 46. L’obiettivo del pm Marco Cocco è capire se esiste una qualche relazione tra la compravendita dell’immobile e la spesa di 80mila euro che viene contestata alla sottosegretaria, quando era consigliere regionale nella legislatura 2004-2009.
La nuova verifica risale a venerdì mattina e l’hanno fatta i carabinieri, ma è probabile che del caso se ne occupi anche la Guardia di finanza, scrive La Nuova Sardegna oggi in edicola. Al momento i controlli si stanno muovendo nel campo delle ipotesi, non ci sono certezze sul fatto che possa esserci un legame tra l’acquisto dell’immobile e il presunto irregolare utilizzo dei fondi ai gruppi.
Al momento non si conosce il nome dell’avvocato che andrà a sostituire Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta, i due legali che stavano difendendo la Barracciu dallo scorso ottobre, quando la sottosegretaria ha ricevuto l’avviso di garanzia per peculato insieme ad altri 33 consiglieri del Pd, ma sono in tutto 65 gli onorevoli (ed ex) finiti sotto inchiesta. Un mese fa il “divorzio” consensuale arrivato poco dopo i nuovi 45mila euro che il pm ha contestato alla Barracciu e che sono andati ad aggiungersi ai 33mila iniziali.
Sembra che il pubblico ministero sia orientato a chiedere per la l’ex eurodeputata il giudizio immediato, specie dopo le “contraddizioni gravi” – è la posizione della Procura – che sarebbero emersi di recenti nel corso delle indagini. In particolare si fa riferimento a un viaggio a Vienna dalla sottosegretaria, quando invece aveva dichiarato di essere in una località sarda per fare attività politica, a giustificazione di quei 33mila di rimborsi benzina con i quali si è difesa dall’accusa di peculato.