Fondi al gruppi, Barracciu insiste: “Sempre corretta”. L’accusa: contraddizioni gravi

Francesca Barracciu si difende sui nuovi 45mila euro che la Procura di Cagliari le contesta nell’ambito dell’inchiesta sui fondi ai gruppi, dopo i 33mila per i quali a ottobre è stata iscritta sul registro degli indagati con l’accusa di peculato. Tutto è riferito alla legislatura 2004-2009. “Sono sempre stata corretta”, ha sottolineato in un comunicato l’attuale sottosegretaria alla Cultura. Intanto vengono fuori altri dettagli sull’interrogatorio del 14 marzo scorso, quando la Barracciu è stata sentita per due ore dal pm Marco Cocco, titolare della doppia inchiesta sulle spese pazze in Consiglio.

E proprio sull’interrogatorio di una settimana fa, avvenuto negli uffici della Polizia giudiziaria del tribunale cagliaritano, entrambi i quotidiani sardi in edicola oggi raccontano di un confronto che avrebbe fatto registrare momenti di imbarazzo, punteggiati da lunghi silenzi e ‘non ricordo’. Questo relativamente al peculato sui 33mila euro che la Barracciu ha giustificato a novembre come rimborsi benzina. Ma dopo quella deposizione in Procura, sempre davanti al pubblico ministero, sono seguiti ulteriori accertamenti da parte della polizia giudiziaria che ha passato al setaccio i movimenti fatti dalla Barracciu con la carta di credito (la cosiddetta tracciabilità): è emerso che l’ex consigliera regionale si trovava in posti diversi da quelli dichiarati per giustificare il consumo del carburante. In particolare L’Unione Sarda parla anche di un viaggio a Vienna.

Venerdì scorso la Barracciu si è presentata in Procura accompagnata dai suoi due avvocati, Carlo Federico Grosso e Giuseppe Macciotta, che l’hanno assistita durante l’interrogatorio concluso intorno alle 13. Dal canto loro, i due legali hanno motivato i silenzi della sottosegretaria col fatto che sono trascorsi molti anni dall’utilizzo di quei fondi, ragion per cui risulterebbe difficile ricostruire a memoria l’utilizzo delle somme contestate.

Questa la nota diffusa dalla Barracciu attraverso i suoi legali: “Con riferimento alle notizie pubblicate sugli organi di stampa, nel manifestare sorpresa e amarezza per la disinvoltura con le quali, ancora una volta, la vicenda processuale viene fatta oggetto di distorte e incaute ricostruzioni giornalistiche, confermo con fermezza di non avere mai destinato i fondi in questione a inappropriate e illegali spese personali avendoli costantemente utilizzati per far fronte a oneri assolutamente inerenti la propria attività politica quale rappresentante del Gruppo consiliare di appartenenza”. Quindi ecco ribadita “la volontà di fornire ulteriori chiarimenti, pur nella difficoltà di dover riferire di fatti risalenti a molti anni or sono”. La Barracciu si sofferma infine sulla propria “storia politica e istituzionale di sindaco, consigliere regionale ed europarlamentare”, una storia “sempre stata caratterizzata da una condotta improntata alla moralità e a una interpretazione della politica come servizio”.

Ma stando agli atti in mano alla Procura, è alta la probabilità che il pm Cocco chieda per la sottosegretaria il giudizio immediato, per via di una quadro probatorio che si comporrebbe di prove di peculato evidenti. Resta il fatto che la Barracciu ha adesso pochi giorni per approfondire, carte alla mano, le nuove accuse della Procura che muove contro, per un totale di 78mila euro.

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