Eurallumina, una nuova mobilitazione: “Pronti a scendere ancora in piazza”

Per ora una mobilitazione permanente, ma se la conferenza dei servizi per il progetto di rilancio di Eurallumina di Portovesme non dovesse essere convocata entro Natale – si parla del 21 dicembre come data ultima – le tute verdi del Sulcis sono pronte a scendere nuovamente in piazza per manifestare. È quanto emerge dalle prime battute dell’assemblea generale convocata allo stabilimento.

Gli stessi sindacati del settore, le segreterie Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, hanno lanciato un grido d’allarme alle istituzioni regionali e locali e al coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, esprimendo la loro “preoccupazione circa la tempistica che porta alla conclusione dell’iter autorizzativo finalizzato alla riapertura dei sito produttivo di Eurallumina”. Inoltre hanno chiesto “un incontro urgente con tutti i soggetti interessati al fine di definire il percorso di una vertenza che ricordiamo va avanti da circa 1500 giorni”.

Finora il progetto è stato modificato diverse volte, dalla questione legata al vaporodotto al bacino dei fanghi rossi e ora si è arrivati alla pre-intesa per gli ammortizzatori sociali per il 2019 a favore di 260 operai. “Ma questo percorso è vincolato alle autorizzazioni definitive in sede regionale, che potranno dare corso agli investimenti con l’avvio dei cantieri e della produzione. Senza questo requisito – è il timore della Rsu – anche l’accordo che sottoscriveremo decadrebbe, aprendo a scenari drammatici. Il periodo normativo per le osservazioni è scaduto il 17 novembre e ora chiediamo che venga convocata subito la conferenza dei servizi che si deve svolgere assolutamente prima delle festività natalizie”.

Gli investimenti previsti dalla società Eurallumina per il rilancio nel 2019 ammontano a circa 3,7 milioni di euro di euro tra mantenimento e manutenzione dell’impianto, mentre gli investimenti previsti dal piano industriale e da tutti gli accordi siglati in questi anni si arriverebbe a 85 milioni di euro, e vedrebbe il coinvolgimento di oltre 1400 lavoratori, tra diretti, appalti e indotto.

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