Si è aperto oggi con un’udienza fiume in Corte d’Assise a Cagliari il processo per il duplice omicidio avvenuto ad Arzana nell’estate del 2016 quando furono uccisi con quattro colpi di pistola i fratelli Andrea e Roberto Caddori. Davanti alla Corte presieduta dal giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri) Giuseppe Doa, 85 anni, accusato del duplice omicidio, e il genero Massimiliano Sumas, 44 anni, accusato di favoreggiamento personale per delle dichiarazioni rilasciate alla polizia durante l’indagine. Dopo il rinvio a giudizio deciso dal Gup di Lanusei, oggi si è tenuta la prima udienza dibattimentale con il pm Nicola Giua Marassi che ha chiamato a testimoniare gli investigatori che hanno operato subito dopo la tragedia.
Gli imputati, difesi dai legali Pier Luigi Concas e Herika Dessì, non erano in aula, mentre c’era l’avvocato Paolo Demuro che si è costituito parte civile per conto della sorella e della compagna di una delle vittime. All’origine del duplice omicidio ci sarebbe stato un litigio legato a questioni di eredità di una sorella di Giuseppe Doa: la donna allettata veniva assistita dalla sorella e dalla madre dei due fratelli uccisi. Le prossime udienze sono in programma il 13 maggio e il 10 giugno.