Dopo sei giorni di sciopero della fame e della sete cominciano a destare qualche preoccupazione le condizioni fisiche di Salvatore “Doddore” Meloni, il leader indipendentista di Terralba (Oristano), che dallo scorso 28 aprile è chiuso in una cella della casa circondariale di Massama (Oristano) per scontare due condanne a poco meno di sei anni di carcere ai quali potrebbero aggiungersene altri a breve scadenza.
Il presidente di Meris (il movimento fondato da Meloni), che si è dichiarato prigioniero di guerra, ha già perso un chilo di peso e i controlli medici fatti in carcere hanno registrato un calo della pressione accompagnato da mal di testa e malessere diffuso. Intanto Meloni, che domani compirà 74 anni, ha espresso il desiderio di poter partecipare a una Santa Messa in suffragio dell’indipendentista irlandese Bobby Sands, morto in carcere a 27 anni dopo 66 giorni di sciopero della fame e della sete.
La richiesta è stata accolta e la messa sarà celebrata sabato prossimo nella cappella del carcere dal cappellano della Casa circondariale. Nessuna risposta invece, finora, alla sua richiesta di essere ristretto in una cella singola per non dover subire la pressione psicologica dei suoi compagni di cella che si preparano e consumano il pranzo e la cena. Attraverso il suo legale, Meloni ha chiesto a tutti gli amici e alle persone che vorranno sostenerlo, di farlo inviandogli in carcere lettere o cartoline di saluti e di auguri anche in forma anonima.