Sono le cinque stelle della buona volontà, e anche un po’ della disperazione: fatto sta che i cassaintegrati del Sulcis, quelli che lavoravano in Alcoa, hanno deciso di buttarsi nel settore delle vacanze, da imprenditori. L’obiettivo è mettere in piedi un villaggio turistico innovativo.
Si chiama Solkì in progress, l’associazione che si occuperà di dare forma al sogno, sino a lanciare sul mercato un’offerta vacanziera. E c’è anche un pezzo di storia in quel nome, visto che Solk’ è il nome fenicio di Sulcis. La sottoscrizione sta per partire: chi vorrà scommettere sugli operai-imprenditori, potrà contribuire versando una quota simbolica di cinquanta centesimi (ma il conto corrente non è stato ancora attivato).
Adesso il lavoro da fare è uno solo: unire saperi e competenze, per offrire il meglio dell’accoglienza, dal vitto all’alloggio. Insomma, i cassaintegrati non aspettano la politica, né il Piano del Sulcis promesso dagli ex ministri Fabrizio Barca e Corrado Passera. Gli operai di Alcoa provano a cercarla da soli la via d’uscita alla crisi. E magari è la volta buona per l’Iglesiente martoriato.