Crisi dell’edilizia, la Cna: “Usiamo un terzo dei fondi europei per il rilancio”

Un altro anno con il segno meno per l’edilizia: nel 2013 giù gli investimenti del 3,6% e il volume d’affari del -2,5%. Cala anche la produzione edilizia (-12,8%), l’occupazione (-10%) e le imprese (-3,4%). Sono i numeri del rapporto annuale di Cna costruzioni riferiti all’anno scorso. Per quello in corso non si prevedono svolte clamorose: un +0,5% che significa stagnazione. La proposta della Cna è però chiara: Francesco Porcu e Vladimiro Sarais, rispettivamente segretario regionale e vicepresidente regionale Costruzioni, chiedono che si impegni un terzo dei fondi europei 2014-2020 per ridare linfa al settore.

Si deve puntare al riuso, alla qualificazione, all’aggiornamento energetico, al risanamento idrogeologico, alle bonifiche ambientali e alla messa in sicurezza del territorio. Presente e recente passato preoccupano non poco. Dal 2009 sono scomparse, secondo lo studio di Cna, 1.900 imprese artigiane. Male le compravendite: -7,3% sulle abitazioni e addirittura -17,4% sugli altri immobili. Male anche sotto il profilo dell’ossigeno che potrebbe arrivare dal credito: -46,1% i finanziamenti per l’acquisto di abitazioni e -80,2% per le costruzioni di case. Crolla anche il numero complessivo dei bandi (-26%) e il loro valore (-46%). Sassari è la prima provincia che mostra segni di stabilizzazione nel 2013: +0,3% dopo gli anni bui del 2010-2011. Con una previsione di +0,6% per il 2014. Segni meno per il 2013 per Cagliari, Oristano, Olbia Tempio, Medio Campidano e Carbonia Iglesias. “Il 2014 – ha spiegato Porcu – sarà un anno di transizione. In particolare i nuovi investimenti residenziali continueranno a ridursi del 2%, mentre per il non residenziale privato il decremento tocca il 9%”. Unico segnale positivo le opere pubbliche: dal +1,5% si dovrebbe passare all’8%.

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