Povertà, Carta di Zuri propone il reddito cittadinanza

Riformare il sistema regionale di sicurezza sociale e istituire il reddito di cittadinanza. Questo chiede don Pietro Borrotzu presidente della Carta di Zuri nata per contrastare la crisi economica e la povertà, che in Sardegna è in costante aumento. Per questo ancora una volta il prelato nuorese si fa promotore di una serie di proposte di contrasto da presentare all’opinione pubblica e al governo regionale. “La Regione – ha spiegato don Borrotzu – attui immediatamente il Progetto Garanzia Giovani e con esso interventi specifici: il reinserimento dei ragazzi fra 15 e 18 anni in percorsi formativi; con insegnamenti mirati all’inserimento lavorativo; il sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità e infine la reale valorizzazione della misura sull’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale”. Per far questo, secondo don Borrotzu, è indispensabile “potenziare il Fondo regionale sulle povertà trasformandolo però in Fondo per il reddito di cittadinanza, sia con interventi assistenziali che con interventi di tutoraggio per l’inserimento lavorativo”. L’ultima proposta riguarda un Programma pluriennale per il lavoro nei settori dei beni culturali e ambientali. “Le risorse finanziarie per il Progetto Garanzia Giovani sono disponibili e assegnate dalla Ue e dallo Stato per il potenziamento del Fondo contro la povertà. Si tratta di razionalizzare quelle esistenti e di integrarle con quote disponibili del Fse”. Il sacerdote ricorda, inoltre, che “è ormai da 10 anni che la povertà cresce nell’Isola a ritmi insostenibili e senza confronti anche con le altre regioni del Paese. La povertà relativa in Sardegna nel 2013 era al 24,8%, lo sostiene l’Istat. Ma la realtà è spesso ben più pesante dei numeri e delle statistiche”.

Leggi anche: Nuoro è la provincia sarda più in crisi. Seguono Cagliari, Sassari e Oristano.

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