Corruzione, il questore di Cagliari: “In Sardegna fenomeno ridotto”

In Sardegna il fenomeno della corruzione è ridottissimo, perché fondamentalmente il popolo sardo è un popolo dalla schiena dritta, fortemente individualista. Credo che non abbia nessuna attrazione a porsi in condizioni di sottomissione. Dai nostri elementi è ancora a livello larvale, non si è ancora sviluppato”. Lo ha detto il questore di Cagliari, Danilo Gagliardi, a margine del convegno organizzato dalla Questura ‘Il contrasto al fenomeno corruttivo tra prevenzione e repressione’. Ha parlato invece di “fenomeno dalle mille sfaccettature capace di cambiare” il vice capo della Polizia, Antonino Cufalo. “Anche le forze di polizia devono quindi avere questa capacità di adattamento plastico alle nuove forme con cui si ripropone la corruzione – ha evidenziato – a giugno 2015 la Polizia si è dotata di articolazioni specifiche, squadre anticorruzione, presente anche a Cagliari”.

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Per Filippo Spiezia, membro per l’Italia presso Eurojust “bisogna individuare i nessi strutturali tra corruzione e riciclaggio; non c’è Paese europeo che non sia affetto dal fenomeno. L’esperienza italiana è molto importante in questo campo, soprattutto per far capire agli stati membri del nesso tra corruzione e criminalità organizzata”. E sulla situazione in Sardegna ha aggiunto: “Da ex membro della Dna ho segnalato possibili situazioni di rischio. La Sardegna è appetibile per il crimine organizzato, ma l’esperienza, la presenza di una Polizia così attenta a questi fenomeni, l’attenzione che si pone al problema della formazione degli operatori, fanno ben sperare che l’azione di contrasto sia sempre più efficace”. Tra i relatori anche il magistrato Gilberto Ganassi, che nel suo intervento ha evidenziato come una “amministrazione inefficiente è spesso causa della corruzione, a volte per mancanza di trasparenza”, soffermandosi sulla difficoltà delle indagini “dai costi altissimi e messa in difficoltà dai tempi della prescrizione” e Gaetano Grasso, presidente onorario Federazione Antiracket, che ha posto l’obiettivo sul legame tra crimine organizzato e corruzione. “La corruzione e la mafia non vengono percepite nello stesso modo – ha detto -. Nel mondo imprenditoriale la corruzione viene concepita come una normale relazione economica”.

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