Coronavirus, tutta l’Italia zona blindata. Ecco il modulo da firmare per spostarsi

Tutta l’Italia diventa zona blindata. Questa l’estrema misura presa dal Governo di Giuseppe Conte per contenere il numero di contagi che sta aumento nel Paese, insieme ai decessi . Dopo la zona rossa – che comprende la Lombardia più 14 province (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia) – l’Esecutivo nazionale ha istituito una zona arancione estesa al resto della Penisole e alle Isole. Col nuovo decreto gli spostamenti sono limitati: ci si può muovere da un Comune all’altro solo per ragioni di lavoro e di salute. E bisogna avere con sé un modulo compilato nel quale si autocertifica il motivo del trasferimento. La nuova misura scatta da domani mattina (10 marzo) e al momento resta in vigore sino al 3 aprile. Poi si vedrà.

Il modulo che si può scaricare è questo (CLICCA QUI PER IL DOCUMENTO AGGIORNATO). Conte, nel corso della conferenza stampa, ha spiegato che in assenza di una stampante a casa, il testo si può scrivere di proprio pugno su un foglio. Va sempre portato con sé: nel caso in cui ci sia un controllo da parte delle forze dell’ordine e una persone viene sorpresa senza l’autocertificazione, incorre in un’ammenda. Si tratta di una pena pecuniaria, pari a 206 euro. Contestualmente all’istituzione di un’unica zona arancione nazionale, anche la chiusura di scuole e università è stata prorogata, alla stessa data del 3 aprile.

Il nuovo decreto prevede restrizioni pure per i bar e i ristoranti che hanno l’obbligo di abbassare le saracinesche alle 18. È invece già attiva la disposizione che prevede la chiusura di pub, discoteche e sale da gioco. In questo caso senza possibilità di apertura in alcun orario. Sono inoltre vietate le celebrazioni di matrimoni e funerali, così come di tutte le messe. Chiusi inoltre musei, teatri e cinema.

Quanto alla situazione in Sardegna, il numero dei pazienti malati è salito ancora: l’Unità di crisi regionale ha scoperto un focolaio all’ospedale San Francesco di Nuoro, con sedici casi. Gli ultimi tre sono stati comunicati alle 23,31. Si sommano ai dodici contagi di cui si è avuta notizia oggi. Ieri, invece, è risultato positivo al test un medico, dal quale con molta probabilità ha preso avvio la catena dell’infezione.Le persone che hanno contratto il virus “lavorano tutte nella struttura sanitaria del capoluogo barbaricino“. Nel capoluogo della Barbagia hanno il coronavirus anche una ricercatrice e il compagno, dopo un soggiorno di lei a Udine per un convegno. In totale i casi nell’Isola sono diventati 31. Ci sono anche tre pazienti sardi ricoverati nella Penisola: una donna allo Spallanzani di Roma, un uomo al Sacco di Milano e da oggi anche un’altra persona nel Ravennate.

L’unica buona notizia di oggi è che il gruppo di ricerca guidato dal professore Germano Orrù ha scoperto il gene N del coronavirus. Si tratta di un risultato fondamentale che può diventare decisivo nella preparazione del vaccino. Orrù lavora insieme a un gruppo tutto al femminile, di cui fanno parte Alessandra Scano, Sara Fais, Miriam Loddo, Giuseppina Palmieri, Carmen del Rio e Rosetta Scioscia. Il team ha realizzato lo studio a stretto contatto con il laboratorio analisi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, diretto da Ferdinando Coghe.

Proprio oggi c’è stata anche la levata di scudi da parte di alcuni sindaci dei Comuni costieri che hanno protestato per il picco di arrivi di questi giorni. Le nuove presenze riguardano persone che hanno in Sardegna la seconda casa e sono arrivati dalle zone rosse. Di qui appunto la decisione di denunciare pubblicamente il fatto. Ai primi cittadini ha risposto indirettamente il presidente della Regione, Christian Solinas, che ha parlato di “95mila persone controllate nei porti e negli aeroporti dell’Isola“.

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