Coronavirus, grido d’allarme a Tempio: “C’è il rischio di focolaio in ospedale”

La situazione dell’ospedale Paolo Dettori di Tempio è pericolosa. Lo dice senza mezze parole il vice sindaco del centro gallurese, Gianni Addis che, in una lettera inviata a Governo, Regione, Ats e Protezione civile, evidenzia come ci sia il rischio concreto che la struttura diventi “un vero e proprio focolaio per la diffusione del virus”. Una voce alla quale si sono aggiunte quelle dei sindaci dell’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, a causa della “altissima preoccupazione che tutti viviamo per l’intera popolazione di questa parte del territorio”. Addis racconta di numerose richieste da parte di medici e operatori sanitari che indicano la presenza di un paziente positivo nel reparto di medicina, in isolamento, che non è possibile trasferire nella sezione Covid-19, così come non possono essere dimessi o spostati gli altri pazienti ricoverati perché non sono disponibili tamponi da eseguire su di loro.

“A fronte di tale dato accertato – si legge nella lettera – risulta al sottoscritto che il reparto non è stato chiuso, non è stato sanificato, i pazienti sono tuttora ricoverati, i medici e il personale paramedico, gli operatori socio sanitari, oltre agli addetti dei vari servizi collaterali quali quello di pulizia, non sono stati sottoposti ad alcuna misura di sicurezza per limitare il contagio, non sono stati sottoposti a test con i tamponi rinofaringei, non sono stati isolati o messi in quarantena ma gli è stato detto di limitarsi agli spostamenti casa-ospedale per continuare il proprio lavoro”.

Situazione complicata anche nel reparto di Ortopedia, dove si è registrato il primo caso di positività di un paziente trasferito dall’ospedale di Nuoro, che è stato sottoposto a sanificazione ma i medici e gli operatori non sono stati tutti sottoposti a tampone e continuano a frequentare gli ambienti ospedalieri. Inoltre, “il personale dell’ospedale continua a circolare liberamente in tutti i reparti, negli spazi comuni dell’ospedale, nel bar presente all’ingresso dello stesso ospedale, al quale peraltro, vi accedono anche i soggetti esterni, visitatori, familiari dei ricoverati e chiunque vi abbia accesso, senza alcuna protezione”. Secondo il vice sindaco ci sarebbe quindi “un numero incontrollabile di persone potenzialmente esposto al contagio e allo stesso tempo potenziale trasmettitore del virus, che circola nella più totale assenza di misure precauzionali di sicurezza. In questo modo la situazione di rischio non resta evidentemente circoscritta al solo presidio sanitario, ma da esso fuoriesce e dilaga al di fuori, diventando un vero e proprio pericolo per la salute pubblica”.

Ma c’è un’altra lacuna che rende ancora più grave la situazione e riguarda la comunicazione: “Ho già avuto modo di segnalare più volte telefonicamente ai vertici dell’Azienda sanitaria la totale assenza di comunicazione informativa istituzionale nei miei confronti, fatta eccezione, a onor del vero, per due sole mail, a firma del dirigente medico della direzione sanitaria del presidio sanitario di Tempio Pausania, peraltro dietro mia sollecitazione. Tutte le notizie della situazione dell’ospedale cittadino, compresa quella del trasferimento del paziente positivo dall’ospedale di Nuoro a quello di Tempio Pausania, le ho apprese ufficiosamente da altre persone che a loro volta le avevano apprese da Facebook.”

Rimangono senza risposta le richieste dei dispositivi di protezione individuale inoltrate dal vice sindaco da diversi giorni e per questo motivo Addis affida alle “competenze e conoscenze dei destinatari in indirizzo, le conseguenze di tali condotte irresponsabili. La struttura sanitaria sta ponendo in essere azioni del tutto contrarie a quelle previste per contrastare l’epidemia nell’Isola, così come dettate dall’Organizzazione mondiale della sanità: isolamento dei casi, contenimento dei focolai, tamponi rinofaringei riservati ai professionisti della sanità, con priorità per il personale ospedaliero coinvolto nella gestione del Covid-19, ma anche per i medici e gli operatori tutti dell’emergenza sanitaria”. Il vice sindaco conlcude la lettera con la richiesta di “adottare con estrema urgenza ogni misura idonea a mettere in sicurezza l’ospedale di Tempio Pausania e di agire con ogni strumento ordinario e straordinario messo a disposizione dell’ordinamento statutario speciale della Regione per evitare il diffondersi del contagio prima all’interno della struttura e poi nella popolazione”.

La lettera inviata da Addis è stata firmata anche dai sindaci dei Comuni che fanno parte dell’Unione dell’Alta Gallura e sono: Nicola Muzzu (Aggius), Antonio Tirotto (Aglientu), Gian Mario Mamia (Badesi), Emiliano Deiana (Bortigiadas), Fabio Albieri (Calangianus), Agostino Piredda (Luogosanto), Maria Giuseppina Careddu (Luras), Stefano Pisciottu (Santa Teresa Gallura), Gian Piero Carta (Trinità d’Agultu e Vignola) e Vittorio Ara (Viddalba).

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