Anna Maria Busia, consigliera regionale che questa mattina, in occasione di una seduta del Consiglio dedicata alla violenza di genere, ha presentato insieme ad altre colleghe una mozione sul tema nell’aula di via Roma, ha aperto il suo intervento con una citazione di Nereide Rudas, scrittrice e antropologa cagliaritana scomparsa pochi mesi fa: “Nel libro ‘Donne morte senza riposo’ la Rudas parla di uomini rimasti indietro, dominanti a tutti i costi, che si trasformano in assassini e stupratori: oggi ci troviamo davanti a un fenomeno in insopportabile costante aumento, con oltre sei milioni di donne italiane che hanno subito violenza nella propria vita“.
Il discorso di Busia introduce la presentazione della mozione, scritta insieme alle consigliere Rossella Pinna, Daniela Forma e Alessandra Zedda, sullo stato di attuazione del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere e delle misure adottate in materia dal Consiglio regionale. Le esponenti dell’Assemblea richiamano, in particolare, gli strumenti per la prevenzione della violenza e il coordinamento di una rete regionale che metta insieme il lavoro di tutte le realtà impegnate a contrastare il fenomeno.
La mozione, discussa dopo gli interventi di Gianfranco Ganau, Francesco Pigliaru e del Capo della Polizia Franco Gabrielli che hanno messo l’accento sull’allarme dei casi di violenza sulle donne e della necessità di un cambiamento culturale, è stata discussa e approvata a fine mattina con voto unanime dell’assemblea.
“Un provvedimento necessario – chiarisce Anna Maria Busia – considerato che si registrano sempre più denunce e sempre più richieste di aiuto da parte delle vittime. I numeri purtroppo sono agghiaccianti: dall’Istat sappiamo che in Italia il 62 per cento degli stupri sono commessi da partner o ex partner, che il 10,6 per cento delle donne ha subito violenza prima dei 16 anni e che ci sono tantissimi minorenni vittime secondarie che assistono a violenze e abusi sulle madri. Certo, le denunce aumentano ed è un segnale incoraggiante, ma è ancora troppo poco, e molti casi che avvengono in ambito familiare rimangono nell’ombra. Serve un’azione più forte, ecco perché chiediamo al presidente della Regione di aggiornarci sullo stato di attuazione del piano straordinario contro la violenza sulle donne previsto dall’ultima legge finanziaria regionale, e in particolare sull’osservatorio regionale e sulla rete che coinvolgerà gli operatori dei centri antiviolenza e dei centri per autori di violenza di genere, i servizi sociali, le forze dell’ordine, il sistema giudiziario tutte le altre realtà che lavorano su questo settore”.
La consigliera, infine, ha chiesto a Franco Gabrielli di sollecitare in Parlamento la discussione della proposta di legge sulla tutela degli orfani di femminicidio, approvata alla Camera ma ancora non esaminata in Senato.
Francesca Mulas