Il 75% delle regioni d’Europa è più competitiva della Sardegna, il 98% ha più laureati. L’Isola inoltre ha anche una capacità innovativa inferiore di oltre il 90% rispetto alle altre regioni. Il reddito delle famiglie è quasi cinquemila euro in meno rispetto alla media nazionale, ed il tasso di disoccupazione dei giovani è il più elevato tra le regioni italiane e tra i primi 10 in Europa.
Da questi dati nasce l’appello della Cna Sardegna, per voce di Bruno Marras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale: “si apra subito il confronto per la programmazione delle risorse del quadro comunitario 2014-2020, per disegnare forme dell’intervento pubblico che garantiscano la maggiore efficacia possibile della spesa”. In particolare bisogna capire anche “come sono stati spesi i fondi della programmazione 2007-2013, quali progetti sono stati avviati e soprattutto quanti posti di lavoro stabili sono stati creati con tali risorse, visto che tra il 2008 e il 2009 si sono registrati 24 mila posti in meno per i giovani sardi”.
Secondo Cna Sardegna occorre che i fondi Ue siano utilizzati anche per colmare il grave ritardo dell’isola in tutti gli aspetti legati alle capacità di produrre e assorbire innovazione. “Nel piano di sviluppo regionale presentato alla Commissione Europea la Regione sarda indica la diffusione dell’innovazione, la promozione del potenziale dell’identità locale e delle tradizioni con la tutela delle risorse naturali. Attendiamo di capire come la Giunta regionale intenda tradurre questi obiettivi in una efficace programmazione delle risorse a disposizione – sottolineano – e soprattutto vorremmo capire come sono stati effettivamente utilizzati in passato i fondi comunitari”.
