Cercasi direttore per il museo di San Sperate. La paga? Mille euro. All’anno

Chi dice che la cultura non paga? I laureati sardi in materie umanistiche potranno partecipare a breve alla selezione per un incarico prestigioso e di grande responsabilità in ambito culturale: il comune di San Sperate, paese-museo celebre in tutto il mondo per la sua vena artistica e i suoi murales, cerca il direttore nonché curatore scientifico per il Museo della Terra Cruda.

Un impiego importante, che prevede un contratto di cinque anni rinnovabile eventualmente per altri cinque, un’occasione da non perdere per i tanti umanisti in cerca di occupazione che sognano di lavorare in un museo. Candidature a centinaia, considerato l’alto numero dei sardi esperti in beni culturali, e colloqui senza tregua per la scelta del migliore? Un dettaglio ci suggerisce che forse non andrà proprio così: il compenso che l’amministrazione comunale ha stabilito per il direttore del nuovo museo, decretato con delibera della giunta comunale n. 21 del 27 febbraio scorso, è di soli mille euro lordi. Non mille al mese, ma mille euro per un intero anno di lavoro. Che, calcolatrice alla mano, si traducono in 83 euro virgola tre periodico al mese, poco più di quattro euro al giorno per creare un progetto espositivo e artistico, valutare e selezionare percorsi e contenuti culturali, valorizzare i beni del territorio e gestire il museo nel migliore dei modi. Il lavoro quotidiano del direttore e curatore del Museo di Terra Cruda di San Sperate a quanto pare vale poco più di una colazione al bar.

Un errore del settore ragioneria, una svista di chi ha battuto al pc la delibera? Niente di tutto ciò, l’ufficio relazioni con il pubblico conferma l’incarico per un compenso di mille euro annui comprensivi di tutto, oneri, spese, tasse incluse, “da corrispondersi in due acconti semestrali”. La pausa caffè è a spese dell’incaricato, la benzina pure, il telefono per le chiamate di lavoro idem, il pranzo dovrà essere portato da casa  a meno che non si voglia rischiare di intaccare la quota mensile.

Il provvedimento dell’amministrazione di San Sperate con le notizie sul museo arriva nel momento in cui il paese sta per accogliere 10 artisti in arrivo da Lituania, Germania, Estonia, Francia e Inghilterra per il laboratorio “Dislocation” finanziato dalla Commissione europea per la Cultura e curato dall‘associazione NoArte-Paese Museo: da una parte il centro campidanese si mostra come polo di eccellenza per ricerca artistica e sperimentazione culturale, dall’altra l’amministrazione comunale non riconosce dignità ai beni del suo territorio stabilendo compensi da fame per i professionisti della cultura.

“Trovo questo incarico decisamente ridicolo – commenta Carlo Tronchetti, archeologo, per vent’anni alla guida del Museo Archeologico di Cagliari -. Anche se chi dovrà prendere il posto lo farà per interesse e passione si tratta comunque di una fortissima svalutazione del lavoro di un responsabile di Museo, che dovrebbe avere una preparazione di base scientifica e gestionale. Cosa che non si improvvisa. Oltretutto con bandi del genere si costituiscono precedenti pericolosi. Bisogna far capire che gli anni passati a studiare sono anni investiti, che dovrebbero essere riconosciuti nella professionalità acquisita”.

Nelle prossime settimane sarà pubblicato il bando con tutte le informazioni sulla selezione, potranno farsi avanti i giovani con buon  curriculum alle spalle e tanta passione per la cultura. Ma solo se di poche pretese.

Francesca Mulas

 

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