Carramba che sorpresa a Orgosolo. Dieci fratelli scoprono un altro fratello e un’altra sorella in Francia. E ora si incontrano

Immaginate una tranquilla giornata di novembre di una famiglia di Orgosolo – madre vedova settantunenne, dieci figli tra i 30 e i 42 anni quasi tutti sposati e con prole – quando arriva una telefonata dalla Francia. Dall’altro capo del telefono c’è un uomo che non parla italiano, ma con l’ausilio di un interprete riferisce alla vedova queste parole: “Mi chiamo Louis, ho 47 anni e sono di Lione, io e mia sorella Veronique, di un anno più giovane di me, crediamo di essere figli di suo marito Luigi Garippa“.

Magari a un’altra donna e a un’altra famiglia sarebbe crollato il mondo addosso, ma non a Mariangela Succu, vedova di Luigi, né ai suoi figli: otto femmine e due maschi. In parte perché Luigi Garippa, morto nel 2012 all’età di 84 anni, aveva già raccontato in giro di questi fantomatici eredi avuti nella sua precedente vita da emigrato in Francia (ma era noto per essere un gran burlone e nessuno lo aveva preso sul serio) e in parte perché la signora Mariangela e i suoi figli sono sempre disponibili ad accogliere chiunque si presenti a casa loro.

Nessun dramma, ma tanto stupore e voglia di conoscere la verità. Dunque quei figli che ziu Carbone (così  tutti a Orgosolo chiamavano Luigi Garippa) diceva di avere oltralpe esistevano davvero. Louis e zia Mariangela chiacchierano a lungo per telefono, sempre con l’ausilio dell’interprete, e alla fine si salutano con la promessa di rivedersi presto a Orgosolo. Perché Louis e la sorella, nonostante il dispiacere provato nell’apprendere di non poter riabbracciare il padre, hanno espresso il desiderio di poter conoscere i loro fratelli.

Lous orgosolo

Il giorno fatidico è arrivato: Louis (nella foto accanto), che è un affermato coiffeur a Lione dove ha quattro saloni di sua proprietà, arriverà oggi a Orgosolo. Veronique lo farà in seguito. “E’ un’emozione troppo forte – dice Luisa Garippa, 33 anni una delle figlie di ziu Carbone – non vediamo l’ora di conoscere questi fratelli maggiori. Dal primo novembre, quando Louis ha telefonato a mia mamma, non ci stiamo dormendo la notte per la felicità. Ci sentiamo tutti i giorni via Skype con entrambi ed è come se ci conoscessimo da sempre”.

C’è una grande mobilitazione in casa Garippa. Le otto sorelle orgolesi sono impegnate da giorni nel preparare l’accoglienza, specie quella gastronomica: ”So già che sarà un tuffo al cuore abbracciare Louis, anche perché la sua rassomiglianza con mio padre è impressionante, nessuno di noi gli somiglia così. Certo, lui non c’è più e non potranno riabbracciarsi, ma faremo tutto il possibile per far sentire Luis e i suoi figli parte della nostra famiglia”.

Luigi Garippa, classe 1928, emigra in Francia nel 1961 per cercare fortuna, e si stabilisce a Lione dove lavora per un’impresa che costruisce forni. Ha una relazione con una donna da cui nascono Louis (1966) e Veronique (1967). La madre dei bambini non è in grado di accudirli e così i piccoli crescono in orfanotrofio. Luigi fino al 1968, versa una quota del suo stipendio per il loro mantenimento. Ma poi altre circostanze familiari lo costringono a rientrare a casa e perde i contatti. Si sposa nel 1971 e lavora duramente nei campi con l’aratro per mantenere la sua numerosissima famiglia orgolese. Intanto i figli francesi crescono, si sistemano e iniziano a cercarlo. Girano l’Italia, ma non lo trovano. Finché una zia materna spiega loro che il padre è in Sardegna. E così, con una ricerca su Google, trovano il numero di telefono di Luigi Garippa. Il resto è storia di questi giorni, quando il sogno è diventato realtà.

Maria Giovanna Fossati

 

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